Tammy Abraham non ha fatto assist, non ha fatto gol, non si è procurato lui il rigore per il gol di Pulisic dal dischetto. Tutti fatti tangibili e su cui non c'è da discutere o parlare.
UN FATTORE DA NON SOTTOVALUTARE
Da Milan-Juve a Juve-Milan, dal pareggio alla vittoria: tutto passa da Abraham
Nel calcio però esistono anche cose non tangibili e una di queste riguarda proprio la presenza in campo dell'attaccante inglese. Vi ricordate in Milan-Juve a San Siro cosa fece Tammy? Abraham non giocò la gara, nonostante fosse a disposizione e non entrò negli ultimi minuti di partita.
A San Siro, senza Abraham, si notarono tutte le difficoltà di Morata nel giocare da solo, come punta d'area. Le poche volte che il Milan si affacciava nella metà campo della Juve con Pulisic o Reijnders, Alvaro per il tanto lavoro di rifinitura non era mai presente sottoporta e se il Milan la scorsa gara contro i bianconeri l'ha pareggiata, senza segnare, è anche per questo motivo.
Abraham dalla panchina: non era successo a San Siro
—Ora, il fatto non tangibile della semifinale di Supercoppa credo sia chiaro a tutti. La differenza sostanziale tra quel Milan-Juve e questo Juve-Milan è proprio la presenza di Abraham in campo. Possiamo anche non prendere le due gare come confronto, basta i due tempi della partita di ieri sera per capire la differenza di gioco offensivo del Milan.
Morata e Abraham non stanno, singolarmente, svolgendo la loro miglior stagione, sia realizzativa, sia di risultati, ma insieme hanno dimostrato di completarsi perfettamente e soprattutto, insieme, hanno dato la percezione a tifosi e proprio compagni di squadra che il Milan possa diventare pericoloso sottoporta.
Contro l'Inter Conceicao dovrà capire come fare, ma sicuramente per mettere in difficoltà i nerazzurri o si recupera Leao al 100% o si tira dritto con Morata-Abraham in coppia.
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