LE PAROLE

Conceicao post Juve-Milan: “Non sono simpatico e non sono qui per fare amici, ma per vincere “

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Conceicao è intervenuto ai microfoni di Mediaset dopo il successo del suo Milan contro la Juventus per 2-1. Le parole del tecnico rossonero
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Conceicao è intervenuto ai microfoni di Mediaset dopo il successo del suo Milan contro la Juventus per 2-1. Le parole del tecnico rossonero

Partire dall'immagine del cerchio che si è creato al 90°. Cosa c'era in quel cerchio?

"Ci vuole passione nella vita e il calcio è passiamo ed emozione. Ci sono momenti bellissimi e nel primo tempo ho visto un Milan di qualche settimana fa, con tanti dubbi nei giocatori. Troppo lenti con la palla nella circolazione, confusi nel pressing. All'intervallo ci siamo guardati negli occhi e abbiamo parlato e loro dovevano capire cosa fare per vincere la partita. Il secondo tempo è stato completamente diverso per loro. Non abbiamo vinto ancora nulla e adesso bisogna riposare perché abbiamo un giorno in meno rispetto all'Inter. "

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Pensa di recuperare Leao lunedì? 

"Vediamo, oggi ha fatto un allenamento che può portarlo al rientro."

Ha visto suo figlio Francisco? 

"Era più triste per la sconfitta, ma fa parte della vita (ride ndr)."

C'è la possibilità di affiancare a Morata un altro attaccante? 

"Si è chiaro che sì e l'abbiamo fatto nel secondo tempo. Alvaro viene molto in appoggio e non avendo il punto di riferimento manca la profondità. Questo non va bene. In futuro possiamo giocare con due punte d'avanti".

Dal punto di vista caratteriale ha toccato qualche corda particolare? Cosa è successo in questi giorni? 

"Vi posso dire che dopo 5 minuti nello spogliatoio non ho dato baci ai giocatori, anzi mi sono arrabbiato un po' perché la squadra non faceva cose che avevamo preparato. Il gruppo è umile, ma manca quella cattiveria buona. Con il tempo ci arriveremo. Io non sono una persona simpatica. Non sono uno che vuole dare abbracci ai giocatori. Mi arrabbio di più, ma c'è bisogno anche di dare energie positive, di abbracciarsi, perché questo aiuta a centrare l'obiettivo. Il gruppo ha accettato un allenatore che non sorride tanto e questo mi fa piacere. Io sono qui non per fare amici, ma per vincere."

Cosa è successo nell'intervallo? 

"Mi spiace ma quello che si dice nello spogliatoio rimane lì".

La sintesi del 2° tempo

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Il Milan inizia la ripresa con la stessa confusione avuta nel primo tempo. Al 46' e al 48' la Juventus ha sfiorato il raddoppio, prima con lo stesso autore del 1° gol, Yildiz, poi con Vlahovic.

Il turco sfiora il palo alla destra di Maignan, mentre il serbo servito centralmente in area apre il piattone, ma impatta male il pallone che finisce oltre il palo. Theo Hernandez ha la possibilità di rifarsi riaprendo la gara al 54° minuto. Calcio d'angolo a favore del Milan e il terzino francese si trova il pallone sui piedi in area, ma calcia alto.

Conceicao dopo soli 10 minuti dall'inizio della ripresa decide di cambiare assetto, inserendo Musah al posto di Bennacer e Jimenez al posto di Abraham. Il terzino spagnolo e uscito per un problema fisico, mentre il centrocampista algerino non è ancora in condizione, lontano ancora dal ritmo partita.

E proprio i due cambi di Sergio Conceicao ridanno l'animo al Milan che effettua la rimonta prima con Pulisic e poi con Musah, in entrambi casi con azioni di contropiede.

Al 70' fallo di Locatelli in area su Pulisic: per l'arbitro non ci sono dubbi, è calcio di rigore per i rossoneri. Dal dischetto va lo statunitense dopo che si è procurato lo stesso rigore e realizza l'1-1. Tiro potente, alto e centrale, sul quale Di Gregorio non riesce a intervenire.

Solamente 3 minuti dopo ancora con Musah il Milan si affaccia nella metà campo avversaria. Il centrocampista americano da contropiedista puro, avanza dalla destra palla al piede, poi crossa a cercare un compagno per vie centrali ma il pallone va a finire su Gatti che devià direttamente in porta. Porta sguarnita per l'uscita di Di Gregorio. Il portiere italiano voleva bloccare il passaggio centrale e la Juve così pasticcia la gara.

Null'altro da commentare negli ultimi minuti di partita se non un Thiago Motta, ripreso dalla telecamere, sconsolato per com'è cambiata all'improvviso la gara. Il Milan vola in finale contro l'Inter e sarà il primo derby del 2025.

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La sintesi del 1° tempo

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Non è stato l'inizio sperato quello del Milan di Sergio Conceicao che al di là del risultato, dopo 45 minuti negativo per i rossoneri, dal punto di vista del gioco non dà segnali incoraggianti. Scollamento tra i vari reparti, con il centrocampo a 3 che fa fatica a trovare il giusto ritmo. Bennacer non sta giocando come play basso d'avanti alla difesa, ma come mezz'ala, mentre è Fofana che ha ricevuto i compiti di mediano.

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La mossa dell'allenatore portoghese non sta funzionando, anzi ha generato confusione visto che molto spesso Ismael stesso è rimasto più volte basso accorciando la squadra nella propria metà campo.

Mbangula e Yildiz i pericoli maggiori per i rossoneri. Le due ali della Juve di Thiago Motta sono stati i protagonisti di questo primo tempo, mentre i peggiori lato Milan sono stati proprio coloro che dovevano difendere sul belga e sul turco. Emerson Royal il più in difficoltà, mentre è stato l'errore di Theo Hernandez che ha portato al gol dei bianconeri.

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L'1-0 arriva al 21° con Mbangula che trova in verticale Yildiz. Il turco sorprende alle spalle Theo che non compre la diagonale difensiva. Yildiz saltato facilmente il terzino francese avanza palla al piede e libera la conclusione col destro che batte Maignan. La Juve così segna sul primo tiro in porta per i bianconeri e subito gol.

Verso lo scadere dei primi 45 minuti, Conceicao ha mandato a scaldare Musah. Al tecnico portoghese non sta convincendo la prestazione di Bennacer.