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A vent'anni e due mesi da Liverpool-Milan del 25 maggio 2005, Jerzy Dudek — il protagonista tra i pali nella rimonta più celebre della storia della Champions League — ha confessato:
“Non l'ho mai guardata dall'inizio alla fine, solo i momenti salienti e i rigori. Probabilmente ero troppo spaventato, a causa delle emozioni.”
Il polacco, come riportato da www.scmp.com, è a Hong Kong in occasione dell’amichevole Liverpool-Milan al Kai Tak Stadium e ha raccontato il significato di quella serata per lui e per la squadra:
“Dopo quella notte, la vita è cambiata per tutti i membri della nostra squadra”.
Una dichiarazione forte, che testimonia l’impatto psicologico e sportivo di un evento epocale, che per i tifosi milanisti resta ancora oggi una ferita aperta.
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Dudek fu il protagonista assoluto nel finale: prima una parata miracolosa su Shevchenko a pochi metri dalla porta, poi i calci di rigore — con una tattica tanto teatrale quanto efficace.
“Quando sono tornato a casa, mio padre mi ha chiesto cosa stessi facendo in porta, con tutti quei balletti”.
Il portiere destabilizzò Andrea Pirlo e lo stesso Shevchenko, che sbagliò il rigore decisivo:
“Il fatto che tutti ne parlino ancora dimostra che abbiamo fatto qualcosa di speciale”.
Oggi Dudek guarda ai portieri del Liverpool attuale. Sul titolare brasiliano ha detto:
“La sua personalità dice tutto: è un ragazzo grande e forte, incredibile nelle situazioni uno contro uno, e ha migliorato il gioco di costruzione della squadra perché è davvero forte nel possesso palla. Nei momenti importanti, è sempre all'altezza”.
Riguardo al giovane Giorgi Mamardashvili, arrivato dal Valencia:
“Ha tutte le qualità per diventare una leggenda del club”.
Dudek ha poi parlato della sua esperienza al Real Madrid, dove fu secondo di Iker Casillas:
“Ho iniziato a giocare a golf più di 10 anni fa e paragono l'essere il portiere di riserva al giocare a golf senza buche.
Puoi essere fantastico in allenamento, ma se non giochi le partite, non sai come ti senti.
Devi assicurarti di essere pronto per quando arriverà il tuo momento, ma anche essere molto disponibile nell’aiutare il portiere titolare, il che è difficile. Tutti devono conoscere il proprio lavoro, e questo è il lavoro del secondo portiere”.
Le parole di Dudek riportano alla luce un capitolo doloroso della storia del Milan. La notte di Istanbul non è solo una sconfitta sportiva, ma una delle più grandi sliding doors del calcio europeo.
ISTANBUL, TURKEY - MAY 25: Liverpool goalkeeper Jerzy Dudek of Poland lifts the European Cup after Liverpool won the European Champions League final against AC Milan on May 25, 2005 at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, Turkey. (Photo by Clive Brunskill/Getty Images)
E sentire che nemmeno chi ha vinto riesce a guardarla senza emozione, è la conferma di quanto quella partita sia stata, nel bene e nel male, irripetibile.
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