-- LA PRESENTAZIONE DELLA CONFERENZA STAMPA DI CONCEICAO A SAN SIRO --
DIRETTAMENTE DA SAN SIRO
Conceicao in Conferenza Stampa: “Non sono emozionato e non sono una pietra. Questo è un lavoro non un Hobby
Il Milan torna a sfidare chi l'ha fatta più male in questa stagione e l'emozione nell'ambiente rossonero è simile a quella provata dopo la vittoria contro il Real Madrid al Bernabeu.
In entrambi i casi i rossoneri incontreranno il Cagliari, ma questa volta, il nuovo tecnico portoghese, Sergio Conceicao tiene i piedi per terra e non lo fa con le parole. Fonseca aveva ricordato più volte post Madrid, quanto sarebbe stato più complicato giocare fuori casa contro il Cagliari. Parole giuste e che andavano dette, ma forse per la squadra serviva altro. Ecco che quel qualcosa in più arriva ora. Conceicao ha proposto di andare in ritiro, tutti insieme a Milanello, per riunire la squadra e formare uno spirito di gruppo ancor più forte dopo il successo contro la Supercoppa.
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La novità però non finisce qui. Conceicao nel pomeriggio di oggi, 10 gennaio svolgerà insieme ai giocatori una seduta di allenamento pomeridiana direttamente a San Siro, come se fosse una gara di Champions League. Come se il Milan non dovesse giocare in casa, ma in trasferta. Il messaggio è chiaro: "Non bisogna sbagliare" e le mosse nella giusta direzione sono state tutte fatte, ora spetta alla squadra.
Ecco le parole nella Conferenza stampa della vigilia di Milan-Cagliari (si gioca domani, sabato 11 gennaio alle ore 20.45 a San Siro) di Conceicao
Conceicao in Conferenza Stampa pre Milan-Cagliari
—Quanto è importante per lei e per tutto il Milan tener i piedi ben piantati a terra, vista la scalata della classifica in campionato?
"Non si può lavorare nel Milan se si vive di ricordi con la vittoria della Supercoppa. Dobbiamo pensare che siamo a 17 punti dalla vetta della Serie A. Non possiamo avere la pancia piena per la Supercoppa. Dobbiamo cominciare a vincere da domani"
Domani fa l'esordio da allenatore nel nostro campionato. Si è fermato questi 8 giorni a pensare alle emozioni vissute?
"Le emozioni non ci sono per il trofeo. Per preparare la partita ci sono troppe cose da pensare nella testa. Sicuramente sentirò qualcosa al fischio dell'arbitro. Non sono una pietra, ma il mio pensiero principale è preparare la sfida di domani e vincerla"
Perché la fascia a Maignan?
"Tutti i giocatori devono prendere le loro responsabilità. Chi usa o chi non usa la fascia hanno comunque le loro responsabilità. Non sono uno che crea polemiche con i giocatori"
Sono cambiati di testa molti giocatori, soprattutto Theo e Leao
"Già cambiare per i giocatori è qualcosa di diverso e lo dico perché sono stato calciatore anche io per 25 anni. Poi però devono credere a questo loro processo. Una bella cosa che ho trovato in questo spogliatoio è stata l'accettazione per tutto il lavoro a Riad. Abbiamo fatto tanti cambiamenti nella metodologia con la squadra è hanno accettato."
Essendo il mese di Gennaio un mese in cui è aperto il mercato, adesso ha parlato con i dirigenti, anche dopo la partenza di Okafor?
"La verità è che la dirigenza ha provato a parlare con me di questi temi, ma erano momenti sbagliate, perché abbiamo partite, come quella di domani. Per me non è importante in questo momento, anche se lo so che dobbiamo affrontare questo tema. Forse il giorno abbiamo tempo per parlare di questa cosa importante."
La prima cosa che ha fatto di importante è l'aver recuperato Tomori che prima non era titolare. Lei proseguirà su questo terreno, ovvero nel recuperare altri giocatori come Loftus Cheek?
"Per me partiranno sullo stesso livello sempre tutti. Poi in base alla gara capirò che gestione avere con i singoli. Nessuno è escluso e nessuno è un titolare assoluto. Comunque dal ritorno in Arabia ancora nessuno ha recuperato degli infortunati. Loftus ha avuto una ricaduta e domani non ci sarà"
Nella sua mente qual è il modulo di questo Milan?
"Per me il 4-4-2 e il 4-3-3 sono i moduli che ho condiviso con la squadra. Adesso un centrocampo a 3 dà più sicurezza alla squadra, però anche con le due punte a me piace giocare. Dobbiamo lavorare e avere più tempo per applicarlo meglio, ma già a Riad ho fatto tanti cambi in corso, nonostante ci sia stato poco tempo."
Rafa come sta?
"Rafa deve correre, quando parliamo di un processo collettivo è collettivo non individuale. Rafa deve correre con la palla e senza palla"
Lei avrà visto tante partite di questo Milan, contro il Cagliari all'andato è successo che il Milan è crollato nell'atteggiamento
"La cosa più difficile è resterà in cima e non arrivare. Alcune volte non si riesce a livello fisico di esprimerti al massimo, ma l'atteggiamento è fondamentale."
Sono stati apprezzati dai tifosi i ritmi dei suoi allenamenti. Le chiedo da dove sono nati questi ritmi e questa cura dei dettagli?
"Ogni allenatore ha le sue idee e i suoi metodo per lavorare. Quel che comandano sono i risultati. Non ho la bacchetta magica. Con questo mio modo di fare mi sono trovato bene. Se andiamo in ritiro e poi perdiamo quel che paga sono sempre io. Ho le valige pronto. Noi siamo troppo coccolati come allenatori e giocatori. Ci sono 3 persone che corrono subito verso di noi appena c'è un piccolo problema a Milanello o a San Siro. Non va bene. Questo deve essere un lavoro non un hobby."
Come è riuscito ad avere il consenso dello spogliatoio in poco tempo?
"C'era anche l'orgoglio dei giocatori. È un bel gruppo che accetta tutto dallo staff. Questa loro accettazione e umiltà sono stati due fattori fondamentali per me. Stavamo perdendo entrambe le gare e poi siamo riusciti a vincere, però dobbiamo migliorare tanto tanto tanto. Ci sono momenti della partita che non mi piacciano. Noi siamo all'inizio rispetto a tanti altri che hanno vinto titoli molto più pensanti. L'obiettivo ora è arrivare almeno tra le prime 4"
Rashford può essere un giocatore che migliora questo Milan?
"Provate in tutti modi eh? (ride ndr) Rashford è un bel giocatore, ma ci sono tanti altri sul mercato. Vediamo quel che succede."
Trova qualche similitudine in questo ambiente con quel che ha vissuto a Nantes e Porto?
"Trovo un grande club, con una tifoseria incredibile e questo è molto simile al Porto. In questo senso quindi le rispondo sì, ma poi i giocatori sono diversi. A Nantes il lavoro è stato diverso"
Il trionfo è un bugiardo che porta alla rovina. Come l'ha gestito questo trionfo? Ho visto poi gli stessi difetti contro l'Inter in difesa. Troppi spazi...
"Sono d'accordo. Ha detto la cosa giusta. Abbiamo continuato a commettere degli errori anche nel pressing e nel timing di aggredire l'Inter. Il modo di vivere un successo è quello di pensare subito che abbiamo di fronte a noi un altro successo da vivere"
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