
dalla Newsletter di "Calcio Datato" di lunedì 20 gennaio 2025 -
L'ANALISI DI CALCIO DATATO dopo juventus-milan
dalla Newsletter di "Calcio Datato" di lunedì 20 gennaio 2025 -
Conceicao parla di fame, voglia, attitudine. Sai tu cosa vede lui in settimana che noi non vediamo.
Dice che non sono problemi nuovi, ma che sta a lui risolverli.
Tocca a lui compensare i cali di attenzione delle sue coppie di esterni. Di Musah e Emerson. Di Theo e Leao. Tocca a lui assicurarsi che non si facciano imbucare o portare fuori posizione, o che non si stacchino in avanti nel momento sbagliato.
Sono tutte cose che Conceicao deve aver tenuto in considerazione anche quando preparava la partita dello Stadium.
Ha preferito organizzare i suoi in un blocco medio, compattando le linee per evitare che quelle disattenzioni potessero aprire spazi in mezzo, o alle spalle dei terzini.
Quella costruzione bianconera indisturbata per quasi 60 minuti di partita dev’essere stata parte della strategia di gara, quindi.
Anche perché arrembaggio finale a parte, allo Stadium abbiamo visto il Milan meno intenso della stagione, in fase di pressing.
Concedeva 17 passaggi prima di cercare di recuperare palla. Il numero più alto dal derby di settembre.
Puoi pensare che sia stata una scelta giusta o una sbagliata. Magari ti fai condizionare dal risultato, ma nel primo tempo le cose erano anche funzionate.
Se rinunci ad aggredire la costruzione avversaria, ti abbassi un po’. Accetti di dover creare nella tua metà campo le occasioni da sfruttare là davanti.
Il Milan ci era riuscito con pericolo al 26’.
L’abbassamento di Bennacer tra i centrali creava problemi al pressing della Juve. Yildiz doveva seguire la palla mentre sfilava via verso Tomori e così su Theo doveva uscire McKennie. L’inerzia non era però dalla sua. Theo usava proprio l’aggressività di McKennie per fargli passare il pallone da una parte e il suo corpo dall’altra. Al Milan bastava un semplice uno-due per lanciare Theo in campo aperto (nasce da qui la baraonda di occasioni a partire dal tiro scivolato di Leao).
Uscire in modo pulito dal basso è necessario, quando gli avversari ti vengono a prendere con questa intensità.
La Juve concedeva giusto 7 passaggi prima di cercare di recuperare palla. Il più basso numero concesso al Milan in questo inizio di campionato.
Uscire in modo pulito dal basso è necessario anche per evitare di farti schiacciare dai continui possessi avversari. Per offrire al tuo portiere dall’adduttore stiracchiato pallate lunghe che rischiano di alimentare la pressione avversaria.
Quella costruzione bassa semplice ma efficace del primo tempo non si è più vista, nei secondi 45 minuti e le difficoltà nel risalire il campo hanno peggiorato la situazione.
Anche perché quando c’è da manipolare con il pallone strutture difensive vulnerabili, la Juve ha qualche soluzione a disposizione.
Ha la pazienza per portare uno dei tuoi a staccarsi verso l’alto per poi riempire lo spazio alle sue spalle.
È successo con Koopmeiners al 58’. Il suo controllo è goffo e quasi la perde. Ma McKennie è nella fase overconfident della sua carriera e gli basta una suola per pulire via un possesso sporco.
Fofana era uscito per tracciare Koopmeiners e quando l’ex-Atalanta rientra sul sinistro, la linea difensiva del Milan è ancora fissata in basso. Nessuno si è staccato in avanti su Nico o Thuram.
La traccia diagonale di Koopmeiners permette ai due di combinare con agio prima di servire Mbangula.
A Fonseca si contestava quel 4-2-4 vulnerabile ma Conceicao sembra avere gli stessi problemi anche con una struttura diversa.
Le strategie cambiano, gli allenatori cambiano, ma il Milan continua a farsi manipolare troppo facilmente dalle avversarie.
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