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C’è una tendenza, nel calcio moderno, a giudicare i giocatori solo in base a numeri o highlights. AlexisSaelemaekers soffre proprio questo tipo di lettura pigra. Ma nel Milan di oggi, dove Allegri costruisce la sua zuppa rossonera con equilibrio, intensità e spirito di sacrificio, Alexis è il Sale che dà sapore. Senza di lui, qualcosa manca.
Chiunque provi a giocare sul suo lato sa che non sarà una giornata tranquilla. Saelemaekers non ti lascia respirare: pressa, corre, sporca linee di passaggio, sfinisce. Una zanzara tigre fastidiosa per chi ama isolare e dominare l’1 contro 1. Ma questa fastidiosità è un’arma. E Allegri lo sa.
Non è il giocatore più elegante. A volte, è perfino scoordinato. Ma tatticamente è un jolly prezioso. Può giocare su entrambe le fasce, copre come un mediano e attacca come un esterno offensivo. In una squadra che a volte soffre di squilibri strutturali, Saelemaekers è colui che raddrizza le linee.
Le etichette gli stanno strette: “volenteroso”, “utile”, “operaio”. Tutte parole che nascondono la realtà: Alexis è un catalizzatore emotivo, tattico e tecnico. I giudizi in grisaglia, grigi e impersonali, non colgono il valore effettivo. Serve una lettura più profonda, che sappia andare oltre la superficie.
Non sarà mai il simbolo tecnico della squadra. Ma ogni zuppa rossonera ha bisogno del suo pizzico di "Sale". Senza di lui, manca quel contrasto che fa emergere i sapori forti: quelli di Modric, Pulisic e Rabiot. Saelemaekers è lo sfondo che fa risaltare il quadro.
In un Milan che vuole tornare solido e concreto sotto Max Allegri, Alexis Saelemaekers è una figura chiave. Il suo apporto non si misura solo in gol o assist, ma in energia, intensità e fastidio. Non sarà mai un protagonista da copertina, ma ogni squadra che ambisce a vincere ha bisogno di un elemento così. Un calciatore d’altissimo lignaggio. Euclideo e fantasioso al tempo stesso.
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