Milan solido e concreto: analisi lucida del 4-2 al Liverpool nel test di Hong Kong
Milan solido e concreto: analisi lucida del 4-2 al Liverpool nel test di Hong Kong
Solido in fase difensiva e letale in contropiede: i rossoneri passano con le reti di Leao, Loftus-Cheek e la doppietta di Okafor. Un test positivo che va letto con equilibrio: Allegri sembra aver già trasmesso principi chiari ai suoi
Contro il Liverpool di Arne Slot, il Milan ha mostrato quanto basta per entusiasmare – ma senza cadere nell’euforia. Il 4-2 finale dice tanto, ma non tutto. La squadra di Allegri ha interpretato alla perfezione la partita: compatta, organizzata, paziente. Ha colpito in ripartenza con qualità, sfruttando al massimo gli spazi lasciati dai Reds.
Tre dei quattro gol sono arrivati in contropiede, eseguiti con grande lucidità e timing. Leao ha aperto il tabellino con una delle sue classiche accelerate devastanti, mentre Loftus-Cheek ha confermato la sua capacità di inserirsi senza palla e far male. Poi la doppietta di Okafor, chirurgico.
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Allegri e la filosofia “mordi e fuggi”
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Si intravede già una traccia tattica precisa: il Milan non cerca il dominio del possesso, ma un'efficienza feroce. Difesa compatta, linee strette e poi accelerazioni improvvise: un calcio da “mordi e fuggi” con tanto ordine e qualità tecnica.
Una formula che, in contesto internazionale, può funzionare bene. Ma va detto: il Liverpool ha giocato con una linea molto alta e una difesa sperimentale. Dunque la prova è positiva, ma niente esaltazione e Allegri non ha dubbi nella conferenza post partita: "La cosa più bella, della quale sono più contento, sono i 20 giorni di lavoro che la squadra ha fatto. Stasera abbiamo avuto un atteggiamento propositivo e abbiamo alzato il livello di sofferenza. Con la palla abbiamo giocato, ma difensivamente ci siamo dati tutti una mano. È stata una bella prestazione, ma non esaltiamoci adesso. Si tratta sempre di un match di precampionato".
Leao e Loftus-Cheek brillano, Okafor sorprende
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Rafael Leao è stato il faro offensivo della squadra: gol, strappi, visione e anche qualche sacrificio difensivo. È sembrato già in buona forma. Loftus-Cheek, invece, sembra finalmente a suo agio nel sistema Allegri: gol e leadership nei momenti chiave.
"Rafa - ha dichiarato sempre Allegri nel post gara - è un giocatore importante che ha qualità eccezionali e l'età giusta per disputare una stagione super. Ci aspettiamo tanto da lui perché è forte. I suoi compagni gli hanno dato una mano e sono contento della prestazione di tutti in uno stadio bellissimo, nel quale il Milan è stato all'altezza della situazione contro una grande avversaria come il Liverpool".
Nota di merito per Okafor: doppietta da attaccante d’area, ma anche tanto movimento intelligente. In crescita. Bene anche Pulisic e Saelemaekers, utilissimi nella fase di transizione.
Fase difensiva solida: il segnale che serviva
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Uno dei segnali più confortanti è arrivato dalla fase difensiva: compatta, ordinata, raramente in affanno. Dopo una perla di Szoboszlai nel primo tempo, nella ripresa, poi, il Milan ha praticamente concesso solo la traversa di Gravenberch e il gol di Gakpo (senza mai sbandare eccessivamente).
Questo tipo di compattezza, soprattutto a luglio, è figlia di un lavoro tattico già avviato e ben interiorizzato. Allegri ha cominciato a plasmare il Milan a sua immagine.
Milan-Liverpool: il debutto per Estupinan
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Nei minuti finali è arrivato anche l’esordio di Estupinan, aggregatosi alla squadra poche ore prima del match. Scampoli di gara, ma utili per iniziare a prendere confidenza. Una sola sbavatura iniziale su un allungo del velocissimo Frimpong, fermato, poi, in due circostanze con grande solidità difensiva (un po' come quella di tutta la squadra).
Questo tipo di contesti può aiutare anche i giovani a crescere senza pressioni, ed è positivo che Allegri dia loro spazio.
Milan-Liverpool: buoni segnali, senza illusioni
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La vittoria contro i Reds è un ottimo segnale per l’ambiente, per il gruppo e per il lavoro di Allegri. Il Milan è sembrato “pronto per essere pronto”: non è ancora al top, ma ha già un primo bagliore di identità.
Il gioco visto è sostenibile, concreto, adatto a certi contesti. Ma guai a pensare che basti: per affrontare le vere difficoltà della stagione serviranno anche fasi di possesso più mature, meno dipendenza dalle transizioni e un attacco posizionale più rodato.