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Milan-Fiorentina è un test importantissimo, forse quello definitivo per capire, una volta per tutte, che cos’è davvero il Milan di Allegri.
Dopo due settimane di sosta per le nazionali, dense di dichiarazioni, voci, preoccupazioni, da parte non solo dei giocatori del Milan ma anche di allenatori, dirigenti e sindacati, riguardanti Milan-Como a Perth, questa sfida arriva come un crocevia da non sbagliare.
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Non sono mancati i momenti di confusione neppure sulla questione infortuni: prima si parlava di semplici botte, poi magicamente le botte sono diventate distorsioni e problemi muscolari seri. All'inizio sembrava che l’infortunio più grave fosse quello di Saelemaekers, e invece, il belga, sarà titolare contro la Fiorentina. Al contrario, la situazione più seria è quella di Rabiot, che inizialmente sembrava avesse rimediato proprio quella famosa botta al polpaccio , ma poi la mazzata finale... "Lesione al muscolo soleo". Lo stesso muscolo che ha tenuto ai box Rafa Leao per 46 giorni.
Insomma, le settimane di sosta hanno portato a caos comunicativi da una parte all'altra con l'aggravante anche di infortuni seri. Uno ancora non citato è quello di Pulisicil cui responso di oggi venerdì 17 ottobre, indica una lesione di basso grado al bicipite femorale e questo perché l'aereo intercontinentale ha fatto ritardo. Del resto si sa: "piove sempre sul bagnato".
La tossicità inniettata nell'ambiente Milan non finisce mica qui. Durante la pausa nazionali non ci si può dimenticare anche il tema principale, ovvero Rafa Leao.
Rafa, che giocherà titolarenella sfida contro la Fiorentina del suo “secondo papà”, Stefano Pioli, è tornato prima di tutti a Milanello carico, concentrato, desideroso di imporsi. Eppure, all'inizio, il suo rientro significava una cosa solo: "ricaduta". Poche ore e la bufala era svanita. Tuttavia, Leao è stata al centro dell’attenzione non tanto per gli allenamenti e la Nazionale, quanto per la solita ondata di critiche: perché Leão è sempre sulla bocca di tutti.
Appena sbaglia una partita, piovono giudizi negativi su di lui e, di riflesso, su tutto il Milan. Di Rafa ha parlato anche il club in tutte le sue forme. Prima Rabiot con parole forti, dirette, mosse per accendere Leao una volta per tutte. Poi Ibrahimovic proteggendolo e poi Fofana a Sky che è stato quasi il mediatore narrativo. "Che consigli devo dare a Leao?" Segno che Rafa non ha bisogno di nulla se non di un semplice pallone.
Ecco allora perché Milan-Fiorentina diventa un test fondamentale. Non tanto per la difficoltà della gara in sé, ma per tutto ciò che la precede. Le ultime due settimane sono state complicate, quasi impossibili da gestire.
Se Allegri e il Milan dovessero superare la Fiorentina di Pioli, potrebbero finalmente lasciarsi alle spalle il Milan della passata stagione, almeno dal punto di vista mentale. Si vedrebbe una squadra concentrata, solida, capace di superare qualsiasi tipo di avversità.
Quando si vuole vincere uno Scudetto o raggiungere un obiettivo importante come la qualificazione in Champions League con tranquillità, senza rincorrere avversari, fino all’ultima giornata, bisogna compiere diversi step. Allegri lo ha ripetuto in ogni conferenza stampa: il Milan deve crescere, tappa dopo tappa. E questa, probabilmente, è l’ultima e più importante.
La stagione era iniziata tra mille dubbi: “Modrić è troppo vecchio”, “Il Milan è Leão-dipendente”, “i braccetti di difesa non sanno impostare”, “la squadra subisce troppi gol”, “manca equilibrio”, “se si chiude non segna, se attacca si scopre troppo”, "non vince più contro le big" "si innervosisce dopo errori arbitrali".
Tutti questi step sono stati compiuti. Ne manca solo uno: quello dell’ambiente sereno e tranquillo in un contesto difficile da saper gestire.
Se il Milan dovesse vincere contro la Fiorentina,potremmo finalmente dire di vedere il Milan di Allegri: una squadra matura, consapevole, pronta a competere per la Champions League e, chissà per quel sogno che "sarebbe una gioia dopo quel che è accaduto l'anno scorso" - come ha detto Fofana a Sky, ovvero per lo Scudetto.
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