PRIMA LE AMBIZIONI

L’intervista, Boban: “Il meglio è Conte, ma non durerebbe”

Redazione Milanistichannel
Seconda parte dell'intervista di Zvonimir Boban ai microfoni del canale Youtube Milan Hello: non ha risparmiato critiche.
00:18 min

Queste le altre dichiarazioni di Zvonimir Boban: “Bennacer è un giocatore straordinario, sottovalutato e troppo criticato. Quello che ha dato al Milan è stato eccezionale. Bennacer è il giocatore che ruba più palloni al mondo rispetto ai minuti giocati. È sempre sulla palla. Non capisco come la gente non lo veda. Gli infortuni ce li hanno tutti, bisogna avere il tempo di rientrare. Cristiano Ronaldo lo aveva esaltato quando era all’Empoli. Anche Wenger me ne ha parlato molto bene. Aveva bisogno di essere educato tatticamente, ci si doveva lavorare sopra”.

Boban: “Giorgio Furlani è un milanista, ma a modo suo"

—  

Boban: "Furlani è stato costruito diversamente: è un business man. Non riesce ad avere il punto di vista del tifoso, ma il suo tifo non è in discussione. Poi ha i suoi capi a cui risponde religiosamente. Non sa fare calcio, quale competenza ha Giorgio Furlani? È normale, dovrebbe solo circondarsi di persone che capiscono di calcio. Queste persone erano lì e sono state mandate via. Scaroni con il calcio non c’entra nulla e nemmeno con il Milan. Una volta mi ha chiesto il Curriculum e gli ho detto di uscire dal mio ufficio. Penso che se arriverà un Ds avrà comunque un margine di manovra molto limitato. In realtà il ruolo del Ds è troppo importante, sono molte le responsabilità, verso la squadra, verso l’allenatore e verso la società”.

Boban: ''Non è da Ibra..."

—  

Su Zlatan Ibrahimovic: “Io a Ibra voglio tanto bene, per quello che ha fatto quando è tornato al Milan. È un mio fratello calcistico. Quello che sta facendo ora non è da Ibra. Avrebbe dovuto lasciare già da un pezzo, non fa bene a nessuno quello che sta facendo. Spero che arrivi alle conclusioni giuste e che si distacchi. Sembra essere in corso una de-malidinizzazione. Perché farsi male così? Non è solo questione di qualità dei giocatori. La squadra aveva vinto insieme, era un gruppo vincente, con grande carattere, che in campo funziona. Smantellare tutto questo è stato imprudente. Io e Maldini parliamo sempre. So che soffre. Ovviamente è sempre molto legato al Milan. Io sono diventato milanista, lui ci è nato. Paolo ha dato tutto per il Milan. Credo che a lui non dispiacerebbe tornare. La gente gli ha riconosciuto il suo lavoro. Non so se tornerà a fare il dirigente del Milan, al momento non mi sembra ci siano le condizioni, ma sicuramente lui sarebbe pronto”.

“Io non tornerò mai più al Milan, ho le idee abbastanza chiare su quello che voglio fare. Ora sono alla Dinamo Zagabria ed è una sorta di cerchio che si chiude. Il Milan lo amo e lo rispetto tantissimo, è una cosa diversa rispetto a tutte le altre società al mondo. Ormai è stata accettata la mediocrità. Ho visto persone gioire per la Supercoppa. La stagione è abbastanza drammatica. Non centra nulla con la grandezza del Milan. Quando giocavo io ci veniva fatto capire che dovevamo uscire dalla Coppa Italia per concentrarsi su Champions e campionato. Personalmente credo che la Coppa Italia non salvi nulla, anzi da la dimensione del momento attuale. Una Coppa Italia non può salvare la stagione di una squadra come il Milan. Ovviamente bisogna cercare di vincerla”.

Su Antonio Conte-Milan