analisi di Franco Ordine per Il Giornale -
SFIDA DA GIUDIZIO UNIVERSALE
ORDINE, Milan il momento degli aut aut: Ibra ha avvisato…
Si scrive Milan-Juve, unica sfida storica approdata a una finale di Champions League, ma si legge giudizio universale. In particolare per il Milan in grave ritardo di classifica e soprattutto inseguito dalla fama di squadra inaffidabile e incostante, capace di esaltarsi nel derby per poi cadere mestamente a Firenze, pronta a rialzare la testa nella tana del Real Madrid campione d'Europa in carica per poi disunirsi contro il Cagliari quattro giorni dopo.
Comincia per il Milan una sorta di girone da "dentro o fuori"
O il Milan riesce a collezionare una striscia di risultati positivi (Juve, Empoli, Atalanta, Roma i prossimi quattro svincoli del torneo) oppure subito dopo Natale si ritroverà addirittura a distanza siderale dalla vetta oltre che dalla zona Champions. E nell'intermezzo dovrà onorare due appuntamenti europei (Bratislava e Stella Rossa) da vincere a tutti i costi per rimettere in piedi la qualificazione agli ottavi.
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Con queste prospettive si può capire innanzitutto il richiamo di Ibra, passato quasi sotto silenzio ("dobbiamo ritrovare equilibrio") diventato una sorta di avviso al navigante Fonseca, e poi il piano del tecnico portoghese intenzionato a correggere il suo sistema di gioco verso un più razionale 4-3-3 che ha una particolarità: Loftus Cheek fin qui poco continuo e poco utile alla causa. O l'inglese si schiera al fianco di Fofana e Reijnders, e allora i conti dell'equilibrio invocato tornano, oppure è perfettamente inutile qualora l'ex Chelsea dovesse continuare a interpretare il molo con maggiore dedizione alla parte offensiva.
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