Il Milan sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua stagione. Forse, uno dei periodi più delicati dal post-pandemia. Nel complesso, dal 2020 in poi i rossoneri erano riusciti stabilmente a rientrare nell'arco Champions del campionato. Uno standard che, nei fatti, aveva portato a considerare come standard minimo un piazzamento nelle prime quattro posizioni.
Svolte mancate
Milan: i quattro turning-point mancati nella stagione
La stagione in corso sta portando con sé un richiamo a periodi passati, e in particolare alle stagioni in cui la Champions League - per non parlare della possibilità di vincere un trofeo - era ormai diventata un miraggio. Eppure, rispetto a quelle stagioni, i rossoneri in più occasioni hanno avuto la possibilità concreta di dare una svolta alla propria stagione. Lo hanno fatto dimostrando di essere una squadra, ma soprattutto di essere una squadra forte.

Un derby targato Matteo Gabbia
—Settembre 2024. Il Milan arriva da un inizio di stagione decisamente a rilento. La nuova gestione targata Paulo Fonseca lascia più di una perplessità ai tifosi e i risultati delle prime di campionato confermano questi dubbi. Quattro punti nelle prime quattro partite, troppi goal subiti e qualche episodio che inizia a far drizzare le antenne in merito alla coesione dello spogliatoio. Di fronte, l'Inter - la stessa squadra reduce da sei trionfi consecutivi nella stracittadina. Il passaggio alle due punte e un atteggiamento decisamente rinnovato, però, mettono in difficoltà i neroazzurri. Nel finale di gara, Matteo Gabbia si improvvisa man of the match, siglando la rete del definitivo 1-2. Serenità ritrovata nella partita più importante, purtroppo per poco.

La seconda volta nella storia
—Vincere a Madrid non è mai cosa semplice. Per il Milan, poi, era un qualcosa di realizzato solamente una volta nella storia. Nel 2009, il Milan di Leonardo riuscì nell'impresa di sbancare il Santiago Bernabeu. Nel 2024, i rossoneri ci riuscirono per la seconda volta, a distanza di 15 anni. Per altro, la vittoria per 3-1 sul campo del Real Madrid rilanciò in maniera netta il percorso Champions dei rossoneri, fermi in quel momento in fondo alla classifica con zero punti nelle prime due gare. Una vittoria di assoluto prestigio, puntualmente vanificata - almeno nell'umore - dall'amara trasferta di Cagliari.

Qualcosa di incredibile a Riyad
—Se i problemi persistono, l'allenatore mediamente è colui che ne fa le spese. Detto, fatto. Il Milan decide di sollevare dall'incarico Fonseca, affidando la guida tecnica della squadra a Sergio Conceicao. Al portoghese l'annoso compito di esordire nella final-four di supercoppa.
Contro ogni pronostico, e soprattutto contro Juventus e Inter, il Milan mette a segno ben due vittorie in rimonta, tornando ad alzare un trofeo a tre anni dallo scudetto del 2022. Per di più, la memorabile rimonta di Riyad si realizza contro i cugini dell'Inter. Secondo derby e trofeo in saccoccia, ma ancora non basta.

La magia dei nuovi acquisti
—Il rendimento continua ad oscillare. La dirigenza decide di intervenire, ci sono diversi cambi in corsa. Arrivano Walker, Santiago Gimenez e Joao Felix, oltre a Bondo e Sottil. I quarti di finale di Coppa Italia contro la Roma si configurano come l'occasione più ghiotta per mettere in mostra i nuovi arrivi.
L'entusiasmo sembra essere ritornato a San Siro. Il Milan gioca bene e passa due volte in vantaggio. Poi la Roma accorcia, ma l'asse fra i neoentrati Gimenez e Felix porta al goal che chiude i conti. L'entusiasmo, anche in questo caso, durerà solo pochi giorni. Ci penseranno gli olandesi del Feyenoord a riportare i rossoneri su una terra in cui, rosa alla mano, non dovrebbero stare.
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