
Aramco-Milan, Dubai-Maldini, Red Bird-Elliott. Continuano le voci di intrecci su intrecci, di operazioni possibili e non possibili e di volontà da parte di molti tifosi nel vedere una cessione del Milan da parte dell'attuale proprietà.
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MILAN, ITALY - APRIL 11: (L-R) Managing Partner of RedBird Gerry Cardinale talks with UK Transport Secretary, Mark Harper during the UEFA Europa League 2023/24 Quarter-Final first leg match between AC Milan and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on April 11, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Daniele Venturelli - AC Milan/AC Milan via Getty Images)
Aramco-Milan, Dubai-Maldini, Red Bird-Elliott. Continuano le voci di intrecci su intrecci, di operazioni possibili e non possibili e di volontà da parte di molti tifosi nel vedere una cessione del Milan da parte dell'attuale proprietà.
Si parla da più di un anno di una possibile cessione da parte di Gerry Cardinale nonostante l'attuale proprietario del Milan, nel mese di Dicembre 2024, abbia voluto rifinanziare il prestito con Elliot, facendo slittare il vendor loan a luglio 2028, ma anche abbassando la quota capitale (da 659 a 489 milioni di euro) da dover restituire all'ex fondo proprietari. Infatti Gerry Cardinale, nell'operazione del 20 dicembre 2024, ha versato 170 milioni di euro a testimonianza della volontà di chiudere il prestito con Elliott. Per non parlare anche degli investimenti continui che vengono fatti all'interno del Milan.
Non parliamo di calciomercato e giocatori acquistati, ma di proprietà. Proprietà come Milanello, come i terreni di San Donato, acquistati senza alcun tipo di prestito. Gerry Cardinale e Red Bird hanno speso 40 milioni di euro per la possibilità di far il nuovo stadio del Milan a San Donato e non solo... Le spese sono andate avanti con bonifiche, recinzioni della zona, rendering, studi e progetti. Ovviamente di queste non ne teniamo conto perché a confronto con le altre due cifre elencate sono spiccioli.
C'è però una considerazione da fare. Elliott prima, Red Bird poi sono fondi e per esperienza i fondi primo o poi vendono. Quel che però dobbiamo chiarire, per come anche l'attuale proprietà del Milan ha voluto lasciar intendere, è che una possibile cessione può avvenire solo quando tutti i progetti che Gerry Cardinale ha in testa saranno conclusi. Progetti come per esempio lo Stadio. Prima della costruzione della nuova casa rossonera è alquanto improbabile vedere una cessione da parte sua del club.
Il Milan sulla ricerca di investitori e sui viaggi continui a Dubai, da parte dell'amministratore delegato Giorgio Furlani e non solo, non ha mai smentito alcuna voce e quindi un fondo di verità sicuramente c'è. Attenzione, fondo di verità, non un fondo che si nasconde sotto il tavolo...
Gli investitori però possono servire per attività interne ed esterne al club e non sono investitori che devono acquisire una percentuale del Milan. Questo passaggio non è chiaro a molti tifosi ed è giusto sottolinearlo, perché fa tutta la differenza del mondo. Le attività interne al Milan possono essere (ma sono esempi): la costruzione dello stadio, la costruzione di nuovi sedi nel mondo, partnership con sponsor ecc ecc...
Capite quanto c'è di differenza rispetto all'acquisizione di quote del Milan? Per giunta di quote di maggioranza?
Negli ultimi mesi se non nell'ultimo anno, il Milan, è stato al centro di numerose speculazioni riguardo a un possibile cambio di proprietà che coinvolgerebbe ''Saudi Aramco'', il colosso petrolifero saudita. Queste voci hanno alimentato discussioni tra tifosi, media e analisti, ma è importante fare chiarezza: al momento, non ci sono conferme ufficiali che supportino queste indiscrezioni.
L’Arabia Saudita, attraverso il suo fondo sovrano PIF (Public Investment Fund), ha mostrato un crescente interesse per il calcio europeo. Dopo l’acquisizione del Newcastle United e il coinvolgimento in eventi sportivi di alto profilo, come la Supercoppa Italiana a Riyad, si parla di futuri piani di investimento e sarebbe illogico pensare che questi siano cessati con le proprietà di Psg, City e Newcastle (tra i top club).
Il nome di Aramco, controllata in parte da PIF, è stato spesso associato a possibili investimenti in club prestigiosi. L’AC Milan, con la sua storia gloriosa e il suo brand globale, rappresenta un obiettivo appetibile per chi cerca di entrare nel calcio europeo e la dimostrazione è l'interesse da parte dell'Arabia per il Milan. L'ultima conferma arriva proprio dalla Supercoppa.
Le speculazioni, perché di queste si trattano, si sono intensificate a marzo 2025, quando il CEO del Milan, Giorgio Furlani, è stato avvistato a Dubai per incontri strategici con i partner del Milan e possibili nuovi sponsor.
Nello stesso periodo del viaggio di lavoro di Furlani, a Dubai era presente, per vacanza vista anche la storia social al mare, Paolo Maldini, ex capitano e dirigente del Milan. Ecco che iniziano clamorose congetture, interpretazioni e voli pindarici...
In vari articoli pubblicati da gennaio 2024 a novembre 2024 la testata giornalistica "La Repubblica" ha confermato che un interesse da parte del governo arabo per l'acquisizione del Milan sembra esserci, ma allo stesso tempo è stato il Milan a smentire tali voci.
L’A.C. Milan è fra le società che il ministero degli Investimenti di Riad, in un documento ufficiale, qualifica come “potenziali investitori nel Regno”, senza specificare in cosa consisterebbe la partnership. Al Milan smentiscono: non risulta nulla.
Le voci su Aramco potrebbero essere state amplificate da strategie di marketing o da interessi mediatici. Collegare un gigante come Aramco a un club iconico come il Milan genera attenzione, clic e discussioni, soprattutto in un momento in cui il calcio italiano cerca di attrarre capitali stranieri.
Nonostante l’entusiasmo dei tifosi generato da queste indiscrezioni, le voci su un coinvolgimento di Aramco nell’AC Milan mancano di fondamento.
RedBird Capital ha già smentito nel 2024 di essere alla ricerca di nuovi investitori o di voler cedere il controllo del Milan.
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