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Passa il tempo, ma da quel 22 maggio 2022 molti continuano a esprimere un concetto superficiale quanto falso."Lo scudetto del 2022 è stato regalato dall'Inter al Milan",frase pronunciata anche nella serata di ieri da Luca Toni, nel pre partita di Ajax-Inter. Ma andiamo a vedere se è veramente così, analizzando più punti e temi che spesso non vengono mai menzionati.
Prima di addentrarci in altri argomenti, è giusto parlare della squadra su cui Stefano Pioli e il suo staff potevano contare. Una rosa costruita secondo una logica ben precisa, puntando su giocatori giovani che hanno subito saputo ambientarsi e rendere al meglio. Quell'anno uno dei fattori principali fu la stagione pazzesca condotta da Theo Hernandez e Leao, accompagnati dall'esperienza di Giroud, il quale nei big match non ha mai fatto mancare i suoi gol.
Nella seconda parte di stagione il Milan ha anche potuto contare su una difesa di ferro, guidata dalla coppia Tomori-Kalulu. In tutto il girone di ritorno la squadra ha subito pochissimo, solo nove reti, dei numeri da capogiro.
Per molti lo scudetto è stato un "regalo", ma chi ha seguito la stagione dei rossoneri quell'anno sa benissimo che dalle direzioni arbitrali, in più di una occasione sono arrivati tutt'altro che regali.Dal fuorigioco geografico di Giroud in Milan-Napoli alla reta segnata da Udogie con la mano in Milan-Udinese. Ma alcuni dimenticano in fretta anche Milan-Spezia, giocata nel gennaio del 2022.
Siamo quasi allo scadere con il risultato bloccato sull'1 a 1, quando Ante Rebic pesca Junior Messias dentro l'area tutto solo, che con un tiro preciso insacca il pallone all'incrocio dei pali. Tutto bellissimo, se non fosse cha l'arbitro Serra ha fischiato un fallo in precedenza a favore del Milan, senza concedere il vantaggio. Un errore grave, che non solo annulla un gol regolarissimo, ma sembra anche destabilizzare mentalmente la squadra, che dopo l'accaduto si sbilancia fortemente in attacco. Ed è qui che arriva la beffa, perché lo Spezia in contropiede trova il 2 a 1.
Visto i pochi minuti che mancavano alla fine, probabilmente il gol di Messias sarebbe valso 3 punti, e invece i rossoneri sono tornati a casa con zero. Un dato da sottolineare, perché con tre punti aggiuntivi, il Milan avrebbe potuto festeggiare lo scudetto già alla penultima giornata, a San Siro in una atmosfera bellissima, senza dover attendere l'ultima giornata in trasferta al Mapei Stadium.
Errori arbitrali a parte, quando uno scudetto è conteso in un testa a testa come quell'anno tra Inter e Milan, ogni dettaglio e ogni membro della rosa può essere decisivo. Durante la stagione 2021/22 il Milan ha dovuto fare a meno di Mike Maignan per ben 45 giorni, a seguito di una lesione al polso. Sono state 11 le partite saltate dal francese, e nelle partite successive a difendere la porta rossonera ci pensò Ciprian Tătărușanu. In quel periodo, sono state sei le partite di campionato giocate, caratterizzate da 4 vittorie, una sconfitta e un pareggio per 1 a 1 proprio nel derby, dove il portiere rumeno si mise in mostra parando un rigore a Lautaro Martinez.
Il secondo portiere dell'Inter quell'anno era invece Ionut Radu, che mise a segno una sola presenza in Bologna-Inter. Una partita giocata, un erroraccio che tutti abbiamo visto e conosciamo, che permise al Bologna di vincere la partita per 2 a 1. E' da questa partita che probabilmente nasce il concetto del "regalo" dell'Inter al Milan, ma molti non sanno che a 10 minuti dalla fine l'Inter era bloccata sull'1 a 1, risultato che avrebbe comunque permesso al Milan di essere primo in classifica.
Parlare di secondi portieri può sembrare paradossale, ma in un campionato come quello giocato fino all'ultima giornata è un dettaglio che si è poi rivelato decisivo. Probabilmente la dirigenza rossonera all'epoca aveva curato maggiormente anche la scelta del secondo portiere. Tătărușanu quell'anno quando ha giocato si è distinto per le sue buone prestazioni, dando sicurezza alla squadra in un momento in cui Maignan era infortunato.
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