Matteo Gabbia sognava una serata diversa, il Milan sognava una serata diversa e tutti i tifosi rossoneri sognavano una serata diversa.
editoriale milan
Non diamo la croce addosso a Matteo Gabbia!
Ciononostante la partita di Zagabria verrà rievocata come una cocente sconfitta, una delusione sotto ogni punto di vista. Uno dei punti più bassi in ambito europeo del terzo millennio.
Sarà ricordata partita dell'errore difensivo tecnico di Gabbia e dell'espulsione "ingenua" di Musah. Zagabria è stato teatro del suo primo goal in Champions League il 25 ottobre 2022, quando la squadra guidata da Stefano Pioli si impose 0-4 in terra croata. Ora è stato a sua volta teatro dell'errore più subdolo e mortificante per un difensore centrale, ossia un errato controllo di palla che porta ad una rete avversaria.
Non sarà facile per Matteo somatizzare un simile episodio, considerando anche l'epilogo del match. Infatti, probabilmente frastornato dalla vicenda, Sérgio Conceição durante l'intervallo l'ha sostituito con Filippo Terracciano, riportando Tomori nella sua posizione naturale.
Ora che la partita è finita, i riflettori si sono spenti e la sconfitta è stata attestata - con un Milan fuori dalle prime 8 - inizia il difficile per Matteo Gabbia. Accettare l'errore e andare avanti, sulla stessa falsariga di questi splendidi ultimi 13 mesi in rossonero.
—Da quando è tornato dal prestito al Villarreal il 3 gennaio 2024 è stato come vivere in un sogno per Matteo da sempre tifoso milanista. Il posto da titolare e varie eccellenti prestazioni avevano fatto vivere fino a ieri sera a Gabbia un sogno chiamato Milan. Il goal vittoria nel derby del 22 settembre 2024 l'apice di questo periodo. Ora l'abisso con questo errore a Zagabria, in una partita decisiva per il piazzamento in Champions League.
Non possiamo passare dal Vangelo secondo il Matteo del 22 settembre 2024 alla croce addosso a Matteo del 29 gennaio 2025.
Matteo è e rimane un rossonero nel sangue, l'errore fa parte della vita, l'importante è rialzarsi consapevoli di aver dato tutto. Giornalisticamente non si dovrebbe, ma fatemi concludere con un abbraccio sincero e spontaneo al nostro Matteo Gabbia, sappi che il vero tifoso milanista ti è vicino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA