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Con la chiusura del calciomercato è tempo di bilanci, in senso letterale: i conti possono dirsi fatti, almeno fino alla sessione invernale di riparazione. Per il Milan si è trattato di una vera e propria rivoluzione: 10 nuovi innesti e 16 uscite, tra cessioni definitive, prestiti con riscatto condizionato e prestiti con diritto di riscatto. Operazioni che hanno portato a una trasformazione profonda, necessaria sia sotto il profilo economico sia sul piano tecnico, dopo l’ottavo posto della scorsa stagione.
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Nell’ultima sessione estiva il Milan ha stabilito un record difficile da superare: ben 301 milioni di euro incassati. Una cifra però da leggere con cautela, perché composta da:
- 175,5 milioni di parte fissa
- 26 milioni di bonus
- 4,5 milioni da prestiti onerosi
- 95 milioni potenziali dai futuri riscatti
Si tratta quindi di una somma in parte“aleatoria”, suscettibile di ridimensionamenti in base al raggiungimento dei bonus e all’effettivo esercizio dei riscatti, per loro natura incerti.
Sul fronte opposto, il mercato in entrata è stato altrettanto consistente, ma basato esclusivamente su acquisti a titolo definitivo. Per i 10 nuovi giocatori il Milan ha investito 174,5 milioni di euro, così suddivisi:
- 157,5 milioni di parte fissa
- 17 milioni di bonus
Il costo a bilancio della rosa 2025/26 del Milan, dopo il mercato estivo, è diminuito di 2 milioni di euro rispetto alla stagione precedente (-1 %), passando da 190,9 milioni circa a 188,9 milioni di euro. In questo conteggio vanno inseriti gli stipendi lordi e la quota di ammortamento stagionale per ogni singolo calciatore. Una voce significativa riguarda lo staff tecnico: l’arrivo di Massimiliano Allegri e del suo staff pesa 7 milioni lordi in più rispetto a quanto incidevano Paulo Fonseca e Sergio Conceicao.
La lieve, quasi impercettibile, riduzione complessiva del costo rosa è stata resa possibile anche dal ridimensionamento numerico della squadra. Il Milan affronterà infatti la stagione 2025/26 con soli 22 calciatori, di cui 3 portieri, più il jolly Cheveyo Balentien. Un organico ridotto che, sebbene sembri esiguo, non rappresenta un limite: l’assenza di competizioni europee consentirà di sfruttare al meglio ogni risorsa, evitando di mantenere in rosa giocatori destinati a restare inutilizzati.
Rispetto a quanto emerso al momento del suo arrivo, il costo del cartellino di Adrien Rabiot è stato di 7 milioni di parte fissa più 3 milioni di bonus. Di conseguenza, la quota di ammortamento annuale scende di circa 1 milione rispetto alle prime stime. Anche per quanto riguarda lo stipendio del centrocampista francese, i numeri sono inferiori a quelli inizialmente circolati: 3,5 milioni netti più bonus, e non 5 milioni fissi. Una precisazione doverosa, alla luce delle indiscrezioni trapelate al momento della firma con il Milan.
Un ulteriore contributo all’abbassamento del costo rosa arriva dall’operazione che ha portato Ismael Bennacer alla Dinamo Zagabria. Il club croato si è impegnato a pagare il 40% dello stipendio dell’algerino da settembre 2025 a giugno 2026. In termini concreti, ciò significa una riduzione del monte ingaggi pari a 3,5 milioni lordi, a fronte dei 7,4 milioni che il Milan corrispondeva al giocatore per stagione.
Il campo dirà la sua, ma i conti parlano già chiaro: il Milan guarda avanti con meno fardelli rispetto a 12 mesi fa. Una scelta strategica in una stagione senza le competizioni europee.
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