Arrivati come i nuovi Leao. Erano in grandi colpi del calciomercato estivo del Milan, edizione 2023, adesso Okafor e Chukwueze devono andare via
Nel calcio, il tempo può essere un giudice severo, capace di trasformare promesse in rimpianti e speranze in disillusioni. L’estate del 2023 sembra lontana anni luce per i tifosi del Milan. Quell'inizio di caldo, sole e umidità milanese aveva portato via Tonali e Maldini dal club rossonero, ma poi iniziarono i vari ''TUM'' sul mercato. Un colpo dietro l'altro che ha ricordato, per frenesia, l'anno di Mirabelli e Fassone.
I tifosi hanno iniziato a ridare fiducia, non tutti va detto. Mentre alcuni si sono semplicemente incuriositi di due acquisti. Noah a Sammy, Okafor e Chukwueze sono arrivati al Milan con la voglia di diventare i nuovi Leao: altro che Messias si diceva. E no, a dirlo non è stata la dirigenze del Milan, ma gli stessi tifosi che oggi hanno un altro sogno: quello di non vederli più.
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Due anni dopo, l'estate del 2025, il primo caldo, la prima afa, ha portato via Reijnders e Theo. Si pensava a un ritorno al passato, ma questa volta nessun Tum uno dietro l'altro, ma solo colpi mirati. "Job is not finish" e allora i tifosi restano in attesa, forse con gli stessi pensieri che ha un certo Jashari nei confronti del suo Brugge.
Il focus della Tournée estiva però è stato un altro. Allegri e il Milan hanno osservato, studiato, cercato di capire ancora se Okafor e Chukwueze possano diventare almeno la metà di quel che è Leao. La scelta del Milan adesso è capire se ha senso puntare ancora su di loro come alternative, oppure dopo due anni di illusione è meglio separarsi definitivamente.
Okafor e la fortuna della duttilità: cambia qualcosa?
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Sta di fatto che su Okafor qualcosa può cambiare. Noah è tornato dopo il prestito a Napoli in una condizione fisica ritrovata: più asciutto, ma non ancora del tutto. E poi ha iniziato a brillare prima con il Liverpool adesso contro il Perth Glory doppietta su doppietta, quattro goal in due partite, anzi in spezzoni di gara. Non aveva mai segnato due gol in una sola partita con il Milan, l'ultima volta che accadde era il 2021 (Salisburgo-Wolfsburg Champions League).
C’è chi tra i tifosi, anche se qui una piccola parte, ha cambiato idea. Okafor come alternativa può andar bene, a patto però che resti concentrato mentalmente e si applichi quotidianamente per migliorare la condizione fisica.
Per il resto il goal ce l’ha, la duttilità offensiva anche: può giocare su entrambe le fasce, da seconda punta, a volte anche da prima punta. E poi ha un fisico importante: è grosso, veloce e ha il dribbling. Insomma, le qualità ci sono. Il Milan non aveva preso un calciatore qualunque in più adesso Okafor ha 25 anni ed è nel pieno della sua maturità calcistica.
Noah deve capire cosa vorrà diventare, se entrare a far parte dell’Elité oppure svanire come i giocatori che al fantacalcio vengono chiamati a uno, nessuno rialza e quando si è costretti ad averli in rosa ci si arrabbia.
L'arrivo di Chukwueze: un colpo da 90, adesso nel dimenticatoio
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Samuel Chukwueze, invece, portava con sé un’aura di fenomeno in divenire. Il nigeriano, acquistato per 20 milioni più 8 di bonus dal Villarreal, era reduce da una stagione 2022/23 in cui si era imposto come uno dei migliori dribblatori d’Europa, quarto in assoluto dietro a mostri sacri come Vinicius Jr, Rodrygo e Leao.
Con 13 gol e un’Europa League vinta nel 2021, il “Robben nigeriano” – come lo chiamavano per la sua capacità di partire da destra, accentrarsi con il mancino e creare scompiglio – era visto come il complemento ideale per un attacco che già contava su Rafael Leao e Christian Pulisic. La sua velocità, il dribbling secco e la capacità di saltare l’uomo facevano sognare i tifosi, che immaginavano un tridente capace di dominare in Italia e in Europa.
L’entusiasmo era palpabile. I social rossoneri si riempivano di video delle giocate di Okafor e Chukwueze, con i tifosi che celebravano l’arrivo di due giovani talenti pronti a dare nuova linfa al progetto di Stefano Pioli. Il Milan sembrava aver costruito una squadra giovane, tecnica e ambiziosa, pronta a competere su tutti i fronti.
Allegri e gli esterni disciplinati: Noah può cambiare, Chukwueze no
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Due anni dopo, il quadro è radicalmente diverso. Il Milan del 2025, reduce da una stagione deludente senza coppe europee e con un ottavo posto in Serie A, è una squadra in cerca di identità. L’arrivo di Massimiliano Allegri, tecnico pragmatico e noto per le sue scelte nette, ha segnato un punto di svolta. E tra le sue prime decisioni, c’è quella di mettere alla porta sia Okafor che Chukwueze, considerati non funzionali al suo progetto tattico. Noah si sta giocando le sue chance, mentre Sammy aspetta una chiamata. Chissà se il Fulham sarà quella giusta.