Una mediana inedita

La cerniera di centrocampo: Fofana e Bondo come Kessie e Tonali?

Bondo Fofana
Il "nuovo" centrocampo del Milan
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Sicuramente questo paragone farà storcere il naso alla totalità dei tifosi. Malauguratamente per gli avvelenatori di pozzi questo non è un paragone tecnico, quanto più un parallelismo in termini di modulo e compiti.

Tornando indietro nel tempo, l'ultimo Milan così solido da non temere alcun attacco avversario è stato quello dello Scudetto 2021/2022. Il centrocampo in quella stagione nel filotto finale era composto dalla diga Tonali e Kessie con Krunic come equilibratore. Bennacer era la prima alternativa alla cerniera di centrocampo e Brahim Díaz la prima alternativa offensiva dalla panchina al bosniaco.

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La cerniera di centrocampo: Fofana e Bondo come Kessie e Tonali?- immagine 2

Pochi ricorderanno che Díaz in quella stagione chiuse con soli 4 goal stagionali. Un bottino decisamente scarno in rapporto al talento dimostrato pienamente nelle stagioni successive.

Nella stagione successiva, con la partenza a parametro zero di Franck Kessié ed il conseguente arrivo a 35 milioni di euro di Charles De Ketelaere, l'idea di fondo era spostare il baricentro della squadra in avanti. Il fine raggiungere con più facilità la porta avversaria, unico neo di una squadra amalgamata alla perfezione. Purtroppo l'idea della dirigenza non si concretizzo completamente sul campo, smarrendo oltretutto la solidità difensiva della stagione precedente (nel girone di ritorno dell'anno scudetto il Milan incassò solamente 9 goal). Dunque il vero discrimine tra la stagione dello Scudetto e le successive stagioni - compresa questa - è stata l'inesistente solidità difensiva.

Adesso con l'arrivo in questa stagione di Fofana prima e Bondo dopo, ci sono nuovamente le basi per predisporre un centrocampo più arroccato. Una mediana che trasmetta nuovamente stabilità a tutta la fase difensiva.

La cerniera di centrocampo: Fofana e Bondo come Kessie e Tonali?- immagine 3
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Dunque, ripetendo al fine di non essere il fautore di un equivoco - come spesso accade quando ci si sofferma sul titolo senza andare oltre - il paragone è squisitamente tattico. Non vi è alcuna intenzione di paragonare i due centrocampisti rossoneri attuali a quelli del passato. Farlo vorrebbe dire andare incontro ad improperi più che giustificati.

Purtroppo sicuramente non mancheranno analogamente, visto il periodo e soprattutto la predisposizione della tifoseria oramai assuefatta a narrazioni di carattere controverso, come anche l'origine delle stesse.