Tra delusione e orgoglio: il Milan cerca se stesso nel derby

La delusione per l’ennesimo passo falso in campionato ha definitivamente affossato ogni speranza di ripresa. Il Milan si trova a quota 51 punti, a sole cinque giornate dal termine della Serie A: un bottino misero, se si considera la forza intrinseca della squadra e la sua effettiva resa nel corso della stagione.

E ora arriva il derby. In Coppa Italia, sì, ma con un significato che va ben oltre una semplice semifinale. Vincere avrebbe molteplici implicazioni, ben al di là dell'avvicinarsi a un secondo trofeo stagionale. Vorrebbe dire eliminare i cugini interisti, ancora in corsa per tre titoli, e dare un senso a un finale di stagione altrimenti malinconico e mortificante.

Il Milan si gioca credibilità, orgoglio, ma anche un pizzico di futuro. Servono leader, servono risposte. Servono uomini, ancor più che schemi. In un ambiente che inizia a perdere fiducia, il derby può diventare il punto di rinascita, il trampolino per garantire una “sopravvivenza sportiva” nelle prossime settimane.

Vincere contro l’Inter, infatti, come già accennato, avrebbe un sapore speciale, che va oltre il semplice approdo alla finale di Coppa Italia. Il valore simbolico di una vittoria nel derby per il Milan, a questo punto della stagione, travalica la dimensione del risultato. Sarebbe un segnale forte, l’ennesima dimostrazione che il DNA milanista - fatto di orgoglio, reazione e spirito competitivo - è ancora vivo e resiste anche in una stagione come quella che sta volgendo al termine. Anche perché, al di là dei numeri e delle classifiche, il tifoso chiede emozioni. Pretende battaglie vere, e il derby è il palcoscenico ideale per ritrovare tutto questo.

Perché, alla fine, il calcio è fatto di momenti. E a volte basta uno solo per cambiare la percezione di un’intera stagione. Ora tocca al Milan dimostrare, nel derby di Coppa Italia, che la stagione non è ancora finita. E che, proprio nel momento più difficile, rialzarsi è ancora possibile.