
Il Milan perde 2-1 in casa contro la Cremonese alla prima di campionato. A far discutere, oltre al risultato, è la prestazione della squadra.
Senza personalità
Il Milan perde 2-1 in casa contro la Cremonese alla prima di campionato. A far discutere, oltre al risultato, è la prestazione della squadra.
Al termine del primo tempo mi sono venute in mente le parole del grande Ariedo Braida. L’ex ds rossonero, ha raccontato spesso di quando doveva scegliere i giocatori da acquistare per il Milan. Dovevano essere sicuramente giocatori forti, ma dotati di una caratteristica importante. Essere da Milan. Indossare quella maglietta non è per tutti. Ci va carattere, personalità, fame, oltre al talento. Giocare a San Siro non è per tutti, c’è chi subisce i fischi e finisce per nascondersi e c’è chi li prende come stimolo e si carica la squadra sulle spalle.
Nel primo tempo mi ha colpito l’atteggiamento passivo della squadra. Non c’entrano il sistema di gioco, le disposizioni tattiche di Allegri o la Cremonese che non lasciava spazi. Il Milan è stato passivo. Gioco lento e prevedibile, pochissimi movimenti senza palla per smuovere gli avversari, ma soprattutto giocatori nascosti, privi di iniziative. Tranne uno. Luka Modric.
La palla ed ogni speranza è stata letteralmente affidata a lui, al talento croato. Spesso si guardava intorno con la convinzione di dialogare con qualche giocatore, ma niente. I suoi compagni non parlavano la stessa lingua, erano frastornati dal debutto a San Siro, più degli avversari che sembravano giocare in casa. La Cremonese ha fatto due cose semplici semplici. Sì è difesa con attenzione e ripartiva con coraggio e personalità. Il Milan no, ha difeso con poca attenzione, non ha avuto coraggio e nemmeno personalità per vincere una partita che a fine primo tempo era riuscito a pareggiare.
E’ sbagliato dare giudizi definitivi al termine della prima partita di campionato, ma non si può non fare una constatazione apparsa evidente. Mister Allegri è apparso fiducioso alla vigilia della gara con la Cremonese, il lavoro svolto e le indicazioni del precampionato sembravano aver dato già alcune certezze.
E poi? Cosa è successo? E’ successo che le partite si fanno serie, contano e si giocano in uno Stadio pieno di aspettative. Gli allenamenti dicono una cosa, le amichevoli un’altra, ma quello che conta davvero è la prestazione nella partita che vale dei punti. Dalle parole di Allegri, nel post gara si evince delusione, ma anche sorpresa per una sconfitta assolutamente inaspettata. Bisogna constatare però, che alla prima partita che contava, la maggior parte dei giocatori ha fornito una prestazione non all’altezza della maglia che indossa.
Al termine della partita, Saelemaekers afferma che serviva più attenzione e cattiveria sotto porta. Aggiunge poi, che il gruppo è forte e unito, ma che la maglia del Milan è pesante. E’ un messaggio per qualcuno, o semplice constatazione? Non sappiamo.
Sappiamo, dopo aver visto la partita che la maglietta è risultata pesante e ha frenato i vari Estupinan, Loftus-Cheek, Fofana, Santiago Gimenez, Gabbia, Pulisic. Poi c’è chi personalità ne ha anche troppa, come Alex Jimenez, ma questo è un altro discorso e purtroppo il risultato è il medesimo, prestazione non all’altezza.
Servono giocatori da Milan, da San Siro. Giocatori pronti a prendersi le responsabilità sul campo, a “percepire costantemente i pericoli” come dice Allegri, ad accettare eventuali fischi e trasformarli in stimoli, in furore agonistico. Modric è l’esempio. Il giocatore talentuoso con personalità vuole sempre la palla, e’ sereno è protagonista. Il mercato è ancora aperto, arriveranno giocatori anche da San Siro o solo da Tournée estive o Milanello?
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