Prima giornata in archivio per il Milan targato Massimiliano Allegri. Al di là del risultato, (favorevole) ai rossoneri, si notano subito le prime incertezze di inizio stagione. Il risultato maturato lascia comunque molto su cui discutere per il tecnico livornese e il suo staff. Non possono bastare i lampi di Luka Modric e il solito Mike Maignan fra i pali per salvare del tutto la serata del Milan. Anche gli spunti positivi non mancano, ma bisogna entrare nel dettaglio di una partita dai più volti per cercare di provare a capirne gli aspetti più specifici.
ENTRIAMO NEL DETTAGLIO
L’analisi di Milan-Cremonese: pro e contro della prima di Allegri
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Il primo tempo
—Milan che parte subito con il dominio della palla, ma poche idee quando arriva a ridosso dei 25 metri. Troppo pochi guizzi dai singoli in zone del campo che potrebbero spostare la partita a favore dei rossoneri. 4-4-2 in fase di non possesso, con Loftus-Cheek che accompagna Gimenez nel pressing sulla retroguardia della Cremonese. La solita eleganza di Modric non basta per creare reali pericoli per i rossoneri. Gimenez pare abbandonato a se stesso, con Pulisic troppo lontano dal messicano e senza giocate concrete messe a referto.
La difesa messa in campo da Allegri fatica a reggere le offensive dei neopromossi, tanto è che a metà primo tempo Baschirotto sblocca il risultato: vantaggio Cremonese. Su tutti, spicca Estupiñán in chiara difficoltà in entrambe le fasi, il quale si salva solo a fine primo tempo con l'assist sulla testa di Pavlovic che vale il pareggio per i rossoneri. Si va a riposo in parità, ma con ben più di un pensiero su cui provare a rimediare nella ripresa.
Il secondo tempo
—Un solo cambio all'intervallo: fuori Estupiñán, dentro Jimenez e la musica cambia fin da subito. Prima Gimenez da dentro l'area, poi Modric dalla distanza e infine Fofana, tutti e tre concludono verso la porta avversaria dopo azioni manovrate. Il tecnico livornese non cambia assetto tattico ma sembra aver cambiato la mentalità dei suoi. Almeno per i primi minuti però. Al 60' Pezzella effettua un cross preciso che trova Bonazzoli in mezzo all'area di rigore, quest'ultimo trova il nuovo vantaggio della Cremonese con una grande rovesciata. Allegri decide così di rendere maggiormente offensivo il suo Milan ed entra Chukwueze al posto di Tomori. Dunque 4-3-3 puro con Jimenez e Saelemaekers terzini di spinta.
Altro debutto in Serie A in casa Milan, con Jashari che prende il posto di Modric, autore di una prova sopra le righe. Nei minuti finali i rossoneri provano le offensive per riprendere il match, ma senza ordine e facendosi prendere dalla fretta. All'80' Loftus-Cheek sfiora il palo alla sinistra di Audero e cerca di dare una scossa ai suoi. La quale però non arriva. Si conclude così con una sconfitta, dopo 4 minuti di recupero e nessun sussulto finale, il ritorno in Serie A di Allegri. Il Milan parte con il piede sbaglio e trova subito la strada davanti a se in salita.

Considerazioni finali
—Il debutto stagionale del Milan di Massimiliano Allegri contro la Cremonese ha già acceso i primi dibattiti, soprattutto sull’organizzazione complessiva della squadra. La difesa, sorprendentemente per una squadra allenata dal livornese, si è mostrata fragile e poco reattiva, con errori nei sincronismi e difficoltà nel contenere le ripartenze avversarie. La mancanza di compattezza ha generato più di un rischio.
Anche il reparto offensivo nel complesso ha deluso: manovra prevedibile, ritmo basso e pochi lampi nel primo tempo. Gli esterni raramente hanno creato superiorità, mentre Gimenez è apparso isolato e poco coinvolto. Serve tempo, ma anche un’accelerazione sul piano tattico e mentale. Allegri dovrà dare un’identità chiara e funzionale a un gruppo che, per ora, resta in cerca di sé stesso.
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