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Ferdinando Valletti, calciatore del Milan, mediano degli anni 4o e operaio all'Alfa a Seregno arrestato per volantinaggio e poi deportato dal binario 21 a Mauthausen e poi a Gusen, per salvarsi dai campi di concentramento fu costretto a giocare a calcio.
"Era terribile giocare a calcio mentre attorno si moriva ma era l'unico modo per coltivare la speranza". Lavorava nelle cucine da dove riusciva a trafugare cibo, aiutando i compagni a sopravvivere fino all'arrivo degli americani. Manuela Valletti Ghezzi è intervenuta, come annota il Corriere della Sera, a un incontro nella sede rossonera organizzato dal Club e dalla Fondazione Milan, in occasione della Giornata della memoria, aperto al settore giovanile, rappresentato dalla Primavera femminile, e a tutto l'universo di Casa Milan. A sorpresa, a salutare Manuela, è arrivato anche Franco Baresi.
Ferdinando Valletti era un casciavit, un operaio. Poi successe qualcosa di inaspettato: un kapò chiese a Valletti se sapesse giocare bene a calcio, poiché dalle schede risultava essere un calciatore del Milan...
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