Gabbia a DAZN: “Non è stato l’inizio che volevamo, ma dobbiamo avere fiducia”
CAIRATE, ITALY - SEPTEMBER 11: Matteo Gabbia of AC Milan gestures during an AC Milan Training Session at Milanello on September 11, 2025 in Cairate, Italy. (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)
Matteo ha parlato ai microfoni di DAZN a due giorni da Milan-Bologna, toccando vari temi: Allegri, i nuovi arrivati, il suo sogno rossonero e tanto altro ancora...
Matteo Gabbia ha parlato ai microfoni di DAZN a due giorni da Milan-Bologna. Il difensore ha analizzato l'inizio di stagione, il lavoro della squadra, l'inserimento dei nuovi arrivati e il suo rapporto con il club. Fiducia e spirito di gruppo sono alcune delle sue parole ricorrenti.
Un inizio complicato, ma il lavoro non manca
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"Sicuramente non è stato l'inizio di campionato che desideravamo però stiamo lavorando a 360 gradi un po' su tutte quelle che sono le fasi di gioco: dalla fase nostra di fase di possesso alla fase difensiva, alla difesa dell'area, alla fase di attacco e finalizzazione ovviamente. Stiamo lavorando tanto da quando abbiamo iniziato il ritiro. Sono sicuro che poi i risultati, con il lavoro quotidiano arriveranno, si vedranno, di conseguenza dobbiamo avere fiducia, continuare a lavorare, avere ambizione di fare un'ottima annata e di lasciarsi alle spalle quella che è stata la prima partita."
Le dichiarazioni di Gabbia descrivono perfettamente il momento del Milan, partito con il piede sbagliato ma già proiettato al riscatto.
Al Milan si gioca sempre per vincere
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"C’è sempre grande aspettativa sul Milan perché è una società che ha vinto, ha una storia che parla per sé e merita di essere sempre al vertice dei campionati e delle competizioni a cui partecipa. Di conseguenza ogni stagione al Milan è fondamentale, ogni stagione è importante, ogni stagione bisogna cercare di fare il meglio possibile. Questo è il nostro obiettivo e quello che noi cercheremo di fare."
La pressione fa parte del mestiere, soprattutto a San Siro. Gabbia lo sa e dimostra di volerla gestire.
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Gabbia e il lavoro di Allegri
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"Il mister sta lavorando a 360 gradi sulla squadra, non è un discorso solamente di difensori, questo lui lo continua a dire, non è un discorso di portiere o difensori, ma è un discorso di unità di squadra, di fare tutti, gli 11 giocatori che giocano, entrambe le fasi sia quella di difesa sia quella di attacco… quella di 'riaggressione'. Quindi sono delle situazioni su cui il mister sta lavorando con tutti gli interpreti in campo per cercare di essere una squadra solida, una squadra che crea agli avversari difficoltà nel creare occasioni."
Il numero 46 ribadisce l’impostazione collettiva del lavoro: non esistono compartimenti stagni, ma un blocco unico.
I nuovi innesti promossi da Matteo
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"L'inserimento dei nuovi è molto molto positivo, devo dire la verità. Tutti sono degli ottimi giocatori e soprattutto anche degli ottimi ragazzi. Questa è una cosa che molte volte va di pari passo. Siamo davvero tutti molto contenti di averli con noi. Sappiamo che ci possono dare una grande mano, adesso sicuramente per fare nomi sarei banale. Se dico qualcosa su Modric, ma perché è un giocatore incredibile, è un Pallone d'Oro, ma davvero tutti mi hanno stupito. Ricci lo conoscevo, ma avere la possibilità di condividere la quotidianità con lui mi ha fatto capire il suo livello di personalità, la sua voglia in allenamento di migliorarsi. Athekame mi ha stupito molto perché non lo conoscevo. De Winter anche. Davvero tutti a 360 gradi mi sono piaciuti. Jashari ha un atteggiamento fantastico in ogni allenamento. Quindi devo dire la verità: sono molto contento dei nuovi. Sono sicuro che ci daranno una grande mano in quella che sarà la stagione."
Un entusiasmo genuino verso i nuovi compagni, dentro e fuori dal campo. Un segnale di spogliatoio compatto.
"Non cerco di essere un leader, ma di aiutare"
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"Io cerco di fare il meglio possibile, onestamente non ho mai pensato di fare un qualcosa per essere leader o perché sono qua da più tempo. Io cerco di dare una mano ai miei compagni, ai nuovi, a quelli che sono qua da più tempo per quelle che sono le mie caratteristiche umane da calciatore. Poi i miei compagni lo fanno con me. Di conseguenza io devo cercare di essere la miglior versione di me stesso a 360 gradi per cercare di aiutare quella che è la squadra, lo staff e chi ci sta intorno."
Un approccio umile ma solido, da professionista serio e devoto alla causa milanista.
"Niente proclami, pensiamo a una partita alla volta"
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"Noi come gruppo siamo consapevoli che in questo momento fare dei proclami è un qualcosa che si utilizza molto di più fuori da quello che è il nostro spogliatoio… Noi siamo concentrati, dobbiamo pensare partita per partita, cercare di fare bene, di fare punti cercare appunto di lavorare su quelli che sono stati i nostri difetti per cercare di arrivare ad avere una continuità e vincere più partite possibili. Poi non è questo il momento per fare dei proclami ma nel caso sarà più avanti. In questo momento dobbiamo pensare ad affrontare le partite bene, a prepararci bene, a cercare di vincere, di fare punti e poi più in là vedremo dove siamo."
Realismo e mentalità: il Milan vuole i risultati sul campo, non sui titoli dei giornali.
"Il Milan è un sogno che vivo ogni giorno"
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"Sicuramente per me il Milan è una società, è una squadra che mi ha accompagnato fin da quando ero piccolo. Di conseguenza, l'ho detto molte volte, è un sogno che si realizza ogni giorno quando sono qua, quando mi alleno, quando vesto questa maglia. Sono un privilegiato ad essere qua, a vivere la mia vita perché davvero era difficilmente immaginabile per me, bambino, vivere tutte le emozioni che sto vivendo con questa maglia addosso. Quindi sicuramente è un qualcosa di speciale, è un sogno che ogni giorno cerco di dargli seguito con il massimo dell’impegno, il massimo della professionalità. E niente sicuramente molte più emozioni, molte più gioie son quelle che mi ha dato il Milan a me rispetto a quelle che ho dato io a questa società perché comunque merita tantissimo. Quindi non mi sentirò mai abbastanza di aver dato abbastanza a questa squadra per quante emozioni ho ricevuto indietro."
Una dichiarazione d’amore autentica, da Milanista cresciuto nel vivaio che oggi rappresenta la Prima Squadra.
Crescita personale e professionale
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"Penso che la crescita da un punto di vista umano, anche come età, come maturazione a 360 gradi, anche nella famiglia, poi ti porti a migliorare anche in campo, perché ovviamente hai già vissuto determinati tipi di pressioni, hai già vissuto determinati tipi di ansie, di preoccupazioni. Sicuramente da un punto di vista di gestione emotiva sono cresciuto molto, ma perché è un'esperienza che fai gradualmente giocando e vivendo certe situazioni. Sicuramente da un punto di vista tecnico c'è sempre da migliorare, da un punto di vista di personalità, da un punto di vista di carisma c'è sempre da migliorare, da mettersi in gioco. Io sono qua apposta, ogni giorno vengo al campo per cercare di essere meglio del giorno prima, per cercare di fare il meglio possibile. Devo ringraziare onestamente tutte le persone che sono qua a Milanello perché davvero ci permettono di fare questo e di migliorare molto. Adesso sta a noi affrontare la stagione nel miglior modo possibile per cercare di essere gratificati anche da tutto il lavoro che noi e le persone che ci stanno intorno fanno e facciamo."
L’intervista a Gabbia riflette perfettamente il momento del Milan: voglia di riscatto, consapevolezza, ambizione e tanta umiltà. I rossoneri sono pronti a ripartire, e se lo spirito è quello del difensore classe ’99, la strada può essere quella giusta.
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