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Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato al fischio finale di Inter-Milan, ai microfoni di Mediaset.
Sulla scelta di Jovic e sulla partita.
Conceiçao: "Quello che mi è piaciuto è stata l'ambizione, la compattezza e la solidità della squadra. Abbiamo subito un po' nel primo tempo e potevamo fare meglio nelle ripartenza ma poi abbiamo fatto un secondo tempo di grandissimo livello. La qualità tecnica, poi, deve essere connessa all'umiltà e alla voglia di vincere."
Sul futuro.
Conceiçao: "Non è importante Conceiçao, l'importante è vincere contro il Venezia e fare la finale. Io non sono un allenatore diverso, come del resto i giocatori, serve trovare un equilibrio di squadra ed emotivo."
Su Jovic.
Conceiçao: "Sta lavorando benissimo e al massimo, ha perso anche dei chili ed è importante. Lui è uno che gioca molto bene dietro i centrocampisti avversari, e il primo gol è nato proprio così. Noi abbiamo fiducia totale in tutti i giocatori, dipende poi dalle caratteristiche della singola partita. L'importante che loro sanno che è per questo. Mi spiace che in campionato certe volte non viene fuori il nostro lavoro."
Su Pulisic.
Conceiçao: "Christian ha fatto una bella partita e si è sacrificato per la squadra. Lui ha corso tanto e da tanto alla squadra, delle volte si capisce perché gli manca freschezza con la palla. Ha fatto una grande partita a livello tattico."
Come sta.
Conceiçao: "Soffro troppo questo sport, porto il lavoro anche a casa e forse, mia moglie non è contenta (ride ndr). Non abbiamo fatto, però, ancora nulla e voglia una squadra che sia tale anche in questo finale di campionato."
Sulla gioia di stasera.
"Si tratta di una bella vittoria contro una squadra fortissima. Noi dovevamo essere una squadra solida e umile e cercare di fare quello che avevamo preparato".
Su cosa è andato bene stasera.
"Sono contento della squadra, di questo risultato forte. Volevamo tanto essere a Roma per la finale. Sono contento, hanno fatto un lavoro straordinario. Cerchiamo di vincere un secondo titolo. Ora riposiamo e pensiamo al Venezia perché abbiamo bisogno di fare qualcosa di più in campionato e avere costanza".
Sulla gara.
"Rispetto all’Atalanta è una partita diversa, una storia diversa. Abbiamo fatto noi il primo gol e abbiamo fatto una gara solida. Sono molto contento, abbiamo fatto quello preparato".
Su cosa è piaciuto.
"Mi è piaciuto tutto. Un allenatore è felice quando vede una squadra con convinzione. I momenti che abbiamo sofferto, abbiamo sofferto insieme. È stata una partita quasi perfetta. Sono contento".
Su cosa ha funzionato.
"Abbiamo affrontato una squadra forte che è un semifinale di Champions. Volevamo regalare ai tifosi questa finale dopo la stagione difficile".
Tutt’altro secondo tempo sul piano del gioco. Il Milan nella ripresa trova l’equilibrio in campo e riparte sull’onda dell’entusiasmo dopo la prima rete di Jovic. Il serbo segna ancora e diventa la star della serata. Non è solo l'autore di due reti ma tiene e smista alla grande tutti i palloni che gli capitano.
Sul finale salgono i giri del motore anche di Tijjani Reijnders. Ancora una volta porta a spasso tutto il centrocampo dell'Inter. Tijji non da mai punti di riferimento. Mediano, mezz'ala, trequartista, seconda punta. E poi... Reijnders mette il punto esclamativo sul derby con la perla del 3-0. Il Milan torna così in Finale di Coppa Italia, grazie alla doppietta di Jovic e il sigillo di Reijnders.
Un derby di sofferenza e lotta quello giocato dal Milan che parte subito sotto pressione. Nel primo tempo il dominio del campo è tutto nerazzurro. I rossoneri hanno però contenuto le avanzate degli uomini di Simone Inzaghi cambiando assetto tattico. Dalla difesa a 3, si è passati a una difesa a 4 con il supporto a destra di Jimenez che scendeva ogni qualvolta Di Marco saliva.
Fofana e Gabbia hanno eretto un muro centralmente. Scivolate, salvataggi e tiri bloccati dal mediano francese e dal difensore italiano, mentre sulla sinistra si sono viste due gare differenti.
Pavlovic più in sofferenza a tener la linea difensiva. Taremi e Lautaro con Barella come supporto hanno attaccato la profondità provando a superarlo e inserendosi alle sue spalle. Pavlovic ha tenuto solo grazie alla sua aggressività. L'altro duello invece riguarda Leao contro Bisseck e Barella. Rafa nei primi 45 minuti non sfonda mai. Neanche un dribbling a sinistra. Allora Leao inizia a girovagare per il campo: prima come centravanti, poi si scambia di posto con Pulisic, ma nulla.
Al 35º minuto Jovic trova il gol del vantaggio all'improvviso. Un vero e proprio lampo per il Milan in attacco. Tutto merito di Alex Jimenez. Splendido il cross per Jovic. Jimenez calibra al millimetro con il suo piede destro e il pallone finisce perfettamente sulla testa del serbo. Jovic non doveva far altro che angolarla verso la porta.
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