NON POSSONO STARE NELLA STESSA FRASE

Milan e l’allenatore, Allegri e Italiano non possono stare nella stessa frase: un motivo semplice

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In questo momento le narrazioni accostano due figure completamente agli antipodi e questo non ha una logica. Il Milan sulla scelta nuovo allenatore deve per prima cosa condividere una visione chiara nella filosofia e poi procedere con l'annuncio
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Qui sono due le versioni: o la narrazione mediatica è in confusione o la confusione è nel Milan. Non c’è una sintesi, non c’è una via di mezzo, non c’è una verità che si trova nel mezzo.

Il tema dell'allenatore è il tema cruciale dopo la nomina di Igli Tare come Direttore Sportivo e il Milan non può sbagliare la scelta del prossimo allenatore. Che sia una conferma di Conceicao o che sia la scelta di qualsiasi tecnico italiano, straniero, presente sul globo terrestre. Ci sono dei puntini sulle i però che bisogna mettere e in questo caso solo sulla narrazione mediatica, perché sul Milan si potranno e si dovranno mettere dopo aver annunciato l'allenatore della prossima stagione. E questo perché solo dopo la scelta dell’allenatore si potrà giudicare se sia stata fatta una scelta in modo sbagliato o in modo corretto.

Adesso ci atteniamo esclusivamente a quel che si legge in giro. Come il Milan deve fare, anche chi racconta dovrebbe, e parlò di linea da scegliere e da prendere. La linea che c’è dietro una scelta di un tecnico va presa per una questione molto semplice. Al Milan non si può accostare ogni giorno un tecnico come Vincenzo Italiano e al tempo stesso Massimiliano Allegri e semplicemente perché va benissimo la caratteristica di essere di nazionalità italiana, ma l’identità di gioco, il carattere, la gestione di uno spogliatoio è completamente opposta e quindi se quanto detto si ritrova anche nella testa dei dirigenti che dovranno fare la scelta del prossimo tecnico allora in questo momento sta regnando il caos.

Dietro una scelta di un allenatore c’è sempre una filosofia di pensiero. C’è sempre una costruzione di una rosa, un’identità di gioco da perseguire. E allora, se si persegue l’identità di gioco di Allegri, la programmazione della stagione, la costruzione di questa e il calciomercato sarà completamente diverso rispetto a quello di Vincenzo Italiano. Capite bene che questo non può accadere al 28 maggio del 2025?  Si vuole commentare che il Milan è in ritardo, ma con questo ragionamento il club rossonero non sarebbe in ritardo, ma sarebbbe proprio fermo all’idea, al principio, alla creazione.

Quindi nella narrazione, se si punta su Italiano si deve puntare anche su tutti quegli altri allenatori che hanno più o meno lo stesso gioco e più o meno la stessa idea di squadra a 360°. Stessa cosa se si sceglie di puntare, sempre nella narrazione, sul nome di Massimiliano Allegri.