Gerry Cardinale è tornato a parlare, dopo aver acquisito di recente il Telegraph, di una possibilità da parte di RedBird Capital di acquisire anche una squadra statunitense.
LE NUOVE PAROLE DI CARDINALE
Cardinale e l’idea di entrare negli Sport Usa: le cifre alte frenano?

Attualmente Cardinale è proprietario del Milan, del Tolosa e la sua società che ha acquistato il club rossonero nell'estate del 2022 per 1.2 miliardi di euro, detiene anche quote di partecipazione in "Fenway Sports Group" (FSG), l’organizzazione multisport proprietaria dei Boston Red Sox (baseball), dell'Apine, il team di Formula 1 e del Liverpool.
Adesso è il turno di investire nello sport americano e più precisamente in club di NBA o NFL? Parlando in un podcast di CNBC Sport, Gerry Cardinale ha affermato che deve avvenire una "normalizzazione".
Infatti il proprietario americano spiega come sia in corso una vera e propria bolla degli asset con singole squadre che vedono lievitare e non di poco il loro valore. Anche Forbes ha fatto stime di club che sono passati a valere, nel 2025, oltre i 5 miliardi di euro.
Le dichiarazioni di Gerry Cardinale
—"Penso che, se sei uno studente di storia, sai che il fatto che qualcosa salga sempre non è un grande criterio per fare un investimento», ha detto. «Serve una certa normalizzazione e un atterraggio morbido in quella che vedo come una sorta di bolla degli asset. Ma posso dire in modo molto lucido che al momento esiste una bolla di inflazione degli asset nello sport, almeno per quanto riguarda le squadre, e allo stesso tempo dire che resta un ottimo settore in cui investire".
"Non si tratta solo di entrare nel capitale. Si tratterà di sostenere nuovi modelli di monetizzazione attorno al volano di generazione dei ricavi legato alla proprietà intellettuale", ha dichiarato Cardinale.
Lo stesso Cardinale ha voluto escludere qualsiasi possibilità attuale di "essere coinvolto, avere una partnership, nella governance effettiva, nella strutturazione del piano industriale. I prezzi di ingresso di oggi non li trovo interessanti", ha detto. "Ciò non significa in alcun modo che metta in dubbio la sostenibilità a lungo termine di questi investimenti. Non mi piacciono i prezzi di ingresso attuali, perché i piani industriali sottostanti non sono sufficienti a giustificarli, e si basano su un certo presupposto riguardante la traiettoria dei diritti media che nessuno ha ancora chiarito".
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