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L’indiscrezione è di quelle forti, anche se è tutta da verificare e si deve scontrare con una realtà che attualmente vede i proprietari degli Yankees lontani dal Milan. Infatti si parla molto di un 10% del club rossonero già in mano agli Steinbrenner, ma in realtà così non è. Il Milan è di proprietà di Gerry Cardinale che dovrà saldare il vendor loan. Mentre gli Steinbrenner hanno una quota di partecipazione solo nel fondo di investimenti di Cardinale, ergo Red Bird. Anche se sottile, la differenza c'è ed è netta.
La famiglia Steinbrenner, proprietaria dei New York Yankees, stando però a semplici indiscrezioni giornalistiche sarebbe interessata ad acquistare la maggioranza del Milan. Per riuscirci, sarebbe disposta a rilevare il vendor loan contratto per l’acquisto del club, saldando così il debito e diventando di fatto azionista di riferimento della società rossonera.
La notizia è stata lanciata dal giornalista Carlo Pellegatti e ripresa da numerosi quotidiani e media italiani.
Un’operazione clamorosa se fosse vera, dalle tempistiche ancora incerte, che riporterebbe il Milan a cambiare proprietà a soli tre anni dall’ingresso del fondo RedBird Capital Partners, subentrato nel 2022 a Elliott Management Corporation. Dal 2017, anno dell’uscita di scena della storica proprietà Fininvest, il club rossonero ha già conosciuto tre passaggi di mano in appena otto anni. Quella con gli Yankees sarebbe dunque la quarta proprietà in un arco temporale estremamente ristretto.
La speranza dei tifosi è che, se l’indiscrezione dovesse trovare conferma e concretizzarsi, la nuova proprietà dei Steinbrenner si impegni in un progetto di lungo periodo, capace di restituire al Milan stabilità e visione futura, andando oltre i cambi di gestione ravvicinati. Anche per questo ad accompagnare la semplice notizia di un possibile interessamento, abbiamo raccolto le frasi più celebri della famiglia Steinbrenner, pronunciate, soprattutto da George III, il primo proprietario degli Yankees.
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George Michael Steinbrenner III, soprannominato “The Boss”, è stato uno dei più celebri uomini d’affari americani. Proprietario e socio amministratore dei New York Yankees dal 1973 fino alla sua morte nel 2010, è ricordato per la sua personalità carismatica e per le dichiarazioni spesso rimaste scolpite nella memoria collettiva.
Ecco alcune delle sue frasi più iconiche, rilasciate a Sports Illustrated:
- “Vincere è la cosa più importante della mia vita, dopo il respirare. Prima si respira, poi si vince”.
- “Questa è la più grande città del mondo, e la sua gente è la migliore del mondo. E io spero solo che mi vogliano bene”.
- “Forse i tipi con le calze di seta non amano il modo in cui gestisco questa squadra, ma la gente comune – il barista, quello che spinge il carrello, i tassisti – sono loro ad avere bisogno degli Yankees. Io non mi coinvolgo per sorseggiare cocktail nei posti alla moda. Io mi coinvolgo per le radici della città”.
- “Il giorno in cui non vorrò più vincere per New York, sarà il giorno in cui farei meglio a togliermi di mezzo da questo lavoro”.
- “Voglio scusarmi sinceramente con la gente di New York e con i tifosi degli Yankees ovunque si trovino, per la prestazione della squadra nelle World Series. Voglio anche assicurarvi che ci metteremo subito al lavoro per prepararci al 1982”.
- “Il baseball non è più soltanto uno sport; siamo un’azienda. Siamo spettacolo. Per competere per il dollaro dell’intrattenimento, soprattutto a New York, non bastano nove ragazzi che giocano a baseball: devi avere un’attrazione. E io ho cercato di fare del mio meglio per offrire ai tifosi uno spettacolo”.
Dal baseball di New York al calcio di Milano: una nuova era di spettacolo e ambizione potrebbe cominciare con gli Steinbrenner alla guida del Milan.
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