- Calciomercato
- Squadra
- Coppe Europee
- Coppa italia
- Social
- Milan partite e risultati live
- Redazione
C’è una frase, tra le molte pronunciate da Massimiliano Allegri nella conferenza pre Milan-Lazio, che ci ha incuriositi e questo perché il tecnico rossonero ha rivolto una domanda ai giornalisti e non il contrario.
Ovviamente si è trattata di una curiosità, lanciata forse lì con l’aria di chi finge di non voler aprire un dibattito ma in realtà lo spalanca.
“Sono curioso di sapere se negli ultimi anni, dopo 12 giornate, c’era una differenza di 7-8 punti tra la prima e la settima di Serie A. Abbiamo vinto il derby, sì, ma se avessimo perso saremmo stati a -5: non una distanza enorme. Adesso basta una partita sbagliata per scendere dalle prime posizioni, al settimo, ottavo posto.”
La domanda arriva dopo aver parlato del derby e della vittoria da parte del Milan. Infatti in caso di sconfitta i rossoneri si sarebbero sganciati dai primi 4 posti e sarebbero finiti al 5º posto a +1 sul Como e a +2 sulla Juve settima. Ergo, Milan assolutamente in gioco per l'Europa che conta, ma non più in zona Champions dopo 9 giornate. (Post Milan-Bologna).
Non si è delineato ancora nulla e negli ultimi anni non era accaduto, quantomeno per la lotta scudetto. Napoli e Inter negli ultimi tre anni avevano distaccato di molto le avversarie arrivati a questo punto del campionato. E allora abbiamo voluto rispondere alla domanda di Allegri.
Un campionato con le prime sette squadre racchiuse nello spazio di 6-7 punti dopo 12 giornate non lo si vedeva da un’era che sembra lontanissima: la stagione 2011/2012.
E non è un dettaglio da poco che l’allenatore del Milan, allora come oggi, fosse proprio Massimiliano Allegri. Coincidenza, curiosità? Magari poi glielo chiederemo e vediamo cosa risponderà Max.
La classifica di Serie A di quel novembre era uno specchio perfetto di ciò che Allegri descrive oggi:
Otto squadre schiacciate in una forbice di appena 7 punti. Nel 2012 le prime dieci squadre erano arrivate alla 12ª giornata praticamente compatte e senza distanze reali. Un equilibrio così marcato non è più ricomparso per oltre un decennio (13 anni).
Oggi come allora, le distanze ridotte non stabiliscono chi potrà vincere o ottenere qualificazioni, ma possono essere indicative delle due quote, quella dello Scudetto e quella della Champions League.
Allegri, anche qui in Conferenza Stampa, è stato chiaro. "Il Milan ha 25 punti e per qualificarsi alla Champions League deve ottenere almeno altri 51 punti".
Praticamente il doppio fatti. E se si dovesse fare un semplice calcolo matematico, vuol dire che servirebbero altre 24 giornate. Così il Milan si ritroverebbe alla 36ª giornata già certo di, almeno il 4º posto, e avrebbe la possibilità nelle ultime due di, chissà... puntare per far qualcos'altro...
Vedendo la classifica attuale, non è così surreale pensare che quest'anno la quota scudetto possa aggirarsi dagli 8o punti agli 85 punti.
È un campionato dove si corre per non cadere, prima ancora che per scappare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA