Capello e Albertini “pungono” Bennacer e Theo: altro giro, altro esame…

Fuori Fonseca e dentro Conceicao, il parere di Demetrio Albertini alla Gazzetta dello Sport: "Da osservatore esterno, dico che su Fonseca c'erano dei dubbi e dei pregiudizi da parte dell'opinione pubblica fin dal suo arrivo. Da un certo momento in poi mi è sembrato anche un po' solo, non supportato a dovere dal club. Per lui ogni gara, fin dalla prima, è stata un esame. Così è dura... Quando cambi allenatore, è una sconfitta per tutti perché il tecnico non è mai il solo problema: le colpe vanno divise sempre tra chi va in campo e chi sta fuori".

Demetrio sui singoli rossoneri

"Theo mi sembra distratto e spero che torni sui livelli delle prime stagioni ll Milan ha bisogno di un giocatore come lui, di un terzino capace di fare la differenza in ogni momento con le sue accelerazioni. Non pensavo che Reijnders potesse diventare un bomber così, mentre Pulisic ero convinto che sarebbe stato determinante. Morata? Ha segnato molto la scorsa stagione all'Atletico, ma in carriera non è mai stato un grande bomber. Per la squadra sa comunque essere utile, arretrando e creando spazi per l'inserimento dei compagni".

Il punto di vista invece di Fabio Capello: "Se i nerazzurri replicano il lavoro senza palla della semifinale, per i rossoneri la vita si complica. Conceicao? Il tecnico portoghese è arrivato da talmente poco tempo che mi sembra logico definire ancora "sperimentale" il suo Milan. La ripresa con la Juventus, però, qualche indicazione utile l'ha comunque data. Per esempio, Musah ha recuperato dall'infortunio ed è pronto. Dal mio punto di vista, l'americano potrebbe rivelarsi la carta per cambiare la squadra, è un giocatore che mi è piaciuto praticamente ogni volta che l'ho visto e, allo stesso tempo, Bennacer non mi è parso ancora al 100 per 100 . Per il Milan battere la Juve in rimonta, alla prima in panchina del nuovo allenatore, è stata un'iniezione di fiducia importante. Ne aveva bisogno".