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Thomas Helveg andava su e giù per la fascia, l'ascesa con l'Udinese di Zaccheroni, lo Scudetto con Berlusconi e Galliani. Oggi è un uomo in viaggio: "Faccio lavoro di scouting per l'Odense, nella mia Danimarca. Da domani a domenica sono in Norvegia e non so se riuscirò a vedere il derby...speriamo bene". In Danimarca il derby è Brondby-Copenaghen..."Sì ma qui ce ne sono tanti, siamo tutti così vicini, ma niente può mai essere come il derby di Milano".
"Quello che mi è rimasto del derby milanese - racconta Helveg - è che la partita iniziava 2-3 settimane prima e ogni giorno cresceva sempre di più, era una partita lunghissima, ogni giorno il "Mi raccomando" in città e a Milanello saliva di tono...".
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Thomas, il tuo compagno di squadra Seba Rossi diceva che la sera del 6-0gliè quasi spiaciuto: "Capisco, ma noi abbiamo dato il massimo, non ci siamo fermati, non abbiamo infierito e col comportamento alla fine della partita siamo stati rispettosi. Io ho giocato il derby con tutte e due le maglie e sia con il Milan che con l'Inter il derby è la stesa cosa, la stessa attesa, la stessa importanza".
Caro Helveg, e oggi? "Il Milan è secondo a due punti e dopo 11 giornate non è un caso. Il Milan si sta riprendendo, sta dando segnali positivi, ma attenzione l'Inter è tanti anni che è ad alto livello. Non dico sia super favorita per questo derby, ma ha sviluppato negli anni una maggiore attitudine alla vittoria".
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