L'affair centravanti ha finalmente trovato il suo epilogo. Sarà Conrad Harder il rinforzo in attacco per Massimiliano Allegri.
Ronaldo, Haaland, Hojlund e... i mosquito
Dall’idolo Cristiano Ronaldo, alle realtà Hojlund e Haaland: chi è Harder soprannominato la mosca

Harder, l'ultimo nome di una lunga lista estiva...
—Sin dai primi giorni di questa sessione estiva di calciomercato, si sono avvicendati molteplici candidati per ricoprire il ruolo di attaccante di peso, o riferimento principale che dir si voglia, del reparto avanzato rossonero. Alcuni con più insistenza, come Vlahovic o Hojlund, altri, invece, con meno convinzione, seppur entrati nel radar milanista come Nicholas Jackson e Darwin Nunez. Per non dimenticare, poi, le varie boutade che caratterizzano ogni finestra di calciomercato, in tal senso basti pensare a Victor Osimhen e Mateo Retegui. Sino all'ultima vicenda, anche mediatica oltre che tecnica, che ha caratterizzato il mercato dell'attaccante rossonero, quella di Victor Boniface. Insomma, una vera e propria girandola di nomi che, finalmente, si è placata. Permettendo, dunque, di approfondire la conoscenza del nuovo innesto rossonero.
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Conrad Harder, il racconto dell'idolo CR7 e i paragoni con Halaand e Hojlund
—Per tutti i giovani giocatori in rampa di lancio, a maggior ragione quando si tratta di attaccanti, sono inevitabili i paragoni con alcuni nomi del passato. E per Harder non poteva essere da meno.
Difatti, complice la sua nazionalità e alcune sue caratteristiche, il classe 2005 in patria è stato accostato ad un ulteriore giovane attaccante: Rasmus Hojlund. Il cui nome, come detto in precedenza, è stato ben presente nella lista dei potenziali candidati, della dirigenza del club di Via Aldo Rossi, a ricoprire il ruolo di centravanti del Milan. Tornando, però, al paragone con l'ex Atalanta, è stato lo stesso Harder, nel corso di un'intervista dello scorso cinque novembre al The Atletic, a dire cosa ne pensasse:
"La gente paragona tanto, specialmente con Hojlund, che sta segnando diversi gol ora, ma non voglio essere uno di loro. Voglio semplicemente essere me stesso. E' questo ciò che penso."

Insomma, parole volte a rimarcare la propria identità e a distaccarsi da ogni tipo di paragone. Come del resto, è giusto che sia, a maggior ragione quando ci si trova a dover fronteggiare le prime pressioni mediatiche nella fase iniziale di una promettente carriera.
Se la questione relativa ai confronti il giovane centravanti danese l'ha dribblata come fosse un difensore in area di rigore, non ha potuto esimersi dal parlare di chi fossero i suoi idoli. A tal proposito, ecco le sue parole:
"Il mio idolo era Cristiano Ronaldo, ma... poi è arrivato Erling Haaland."

Da una parte, dunque, una vera e propria icona del calcio mondiale di qualche stagione fa, dall'altra, il punto di riferimento per tutti i giovani attaccanti. Fra l'altro, lo stesso Conrad è stato anche accostato alla stessa punta del Manchester City per via delle sue movenze in fase di scatto.

Conrad "Mosquito" Harder: il motivo del soprannome mosca
—Fra le principali curiosità "extra-campo" riguardanti l'ormai ex Sporting Lisbona, troviamo quella relativa al suo soprannome. Non un nomignolo legato a qualche caratteristica tecnica, fisica o caratteriale, come ad esempio nel caso di Luka Modric, bensì, per una sua paura.
Bisogna tornare ai tempi del Nordsjaelland, quando durante la visita all'accademia "Right to Dream", il suo compagno di squadra Mario Dorgeles gli affibbiò tale appellativo per via della sua fobia per quei piccoli insetti presenti in Ghana.
Scavando, però, a fondo nella seppur giovane carriera di Conrad Harder, in realtà un soprannome che definisca la sua voglia di segnare reti lo si trova. Anche in questo caso, sono stati i compagni del FCN ad affibbiarglielo, per via di una smania da gol irrefrenabile anche in allenamento. Il soprannome in questione è "goal horny", ovvero un modo di dire danese per descrivere il suo stato d'animo, non felice, quando non riesce a scaraventare il pallone in rete.

Ecco, proprio quest'ultima definizione potrebbe essere quella più consona per presentarlo alla vasta platea del tifo rossonero in attesa di un centravanti che, come si dice in gergo, "spacchi le porte". Ora, la palla passa a Conrad, il quale dovrà dimostrare di saper "incornare" anche le difese delle Serie A...
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