LE DICHIARAZIONI

Conferenza stampa Milan-Empoli, Fonseca: “Siamo la 5ª difesa, ma sembriamo un mostro”

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I rossoneri domani, sabato 30 novembre, alle ore 18 torneranno a San Siro per affrontare l'Empoli di Roberto d'Aversa. Fonseca in conferenza ha parlato delle possibili difficoltà che il suo Milan potrebbe riscontrare nella gara contro i toscani
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Dalle 3 vittorie di fila in Champions, al record dei 3 gol in 3 gare di fila sempre in Europa, ci si rituffa in campionato, dove di record positivi c'è poco e nulla e il Milan di Fonseca è chiamato a un ulteriore test, questa volta non impossibile da superare. A San Siro, domani, sabato 30 novembre alle ore 18, i rossoneri sfideranno l'Empoli di D'Aversa, gara valida per la 14ª giornata di Serie A. L'allenatore portoghese, nella vigilia ha rilasciato le dichiarazioni in conferenza stampa sulla preparazione alla gara del Milan.

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Milan-Empoli, la Conferenza Stampa di Fonseca

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Il termine più usato quando si parla di Milan ogni giorno è ''equilibrio''. Non è che questo equilibrio può essere ritrovato tra la fase difensiva avuta contro la Juve e quella offensiva avuta contro lo Slovan? 

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"È questo che vorremmo. Sono state due partite diverse, con Juve più di organizzazione, con Slovan più di trasnzione. Alcune volte penso che miglioriamo degli aspetti e poi risultano esserci altri problemi. Contro lo Slovan abbiamo vinto ed è stato molto importante, ma abbiamo avuto problemi difensivi di cui non posso far finta di nulla".

Qual è il maggior problema di questo Milan? La fase difensiva è un problema mentale o di caratteristiche dei giocatori? 

"Alcune volte i problemi arrivano con le partite. Per esempio contro la Juve abbiamo lavorato sull'organizzazione difensiva e la squadra ha giocato bene. Contro lo Slovan, abbiamo affrontato un altro tipo di gioco.

Siamo la 5° difesa del campionato e a volte facciamo di questo problema difensivo un mostro... Noi siamo qui per migliorare, i giocatori stanno lavorando tanto per migliorare. il problema contro lo Slovan non è tattico, ma è di lettura individuale dei singoli momenti. I giocatori però stanno lavorando e capiscono gli errori. Per me è importante lavorare sui problemi, anche se vinciamo. Quello che sento è che il problema che abbiamo avuto in partita, viene lavorato a Milanello e la squadra risponde positivamente nella prossima partita".

Sulla fase offensiva il Milan più bello è quello con Abraham e Morata: è ripercorribile? 

"Si, è nella mia testa. Dipende dalla squadra che si affronta".

Perché il Milan non riesce più a vincere nettamente le partite contro avversarie più piccole? Contro Udinese, Monza, Slovan? Contro il Cagliari non ci siete riusciti, perché è difficile essere dominanti?  

"Non è facile in Italia essere dominanti. Quello che vogliamo è questo famoso equilibrio. La squadra ha sempre la consapevolezza di creare pericolo, ma la squadra deve incominciare a sentire la sicurezza difensiva per continuare a essere pericolosi offensivamente".

Alla luce del mese di novembre, è d'accordo o no che Leao è meglio averlo in campo che in panchina? 

"Adesso sì. Gli allenatori hanno diverse strategie con i singoli giocatori e il risultato nel mio caso è queso Rafa e la sua reazione, ma da lui voglio continuità. La squadra ha bisogno di questo Leão".

E la strategia con Rafa che non ha funzionato? 

"Non posso dirlo (ride ndr)".

Cosa deve fare il Milan per vincere contro questo genere di squadre: Slovan, Empoli...? 

In Italia dobbiamo avere due tattiche offensive. Se si affrontano squadre come Juve bisogno avere una forma diversa d'attaccare, rispetto a come attaccare l'Empoli. Di più non posso dire (ride ndr).

All'inizio di ottobre, sottolineava una necessità di trovare in difesa una coppia centrale, ma nelle ultime settimane c'è stata una grande alternanza. Per quale motivo? 

"In questo momento ho una coppia più stabile, ma dobbiamo capire che non possiamo giocare con gli stessi. Gabbia è stato infortunato e ha giocato subito la gara contro la Juve. Metterlo anche contro lo Slovan era rischioso. So che bisogna avere sempre una coppia centrale per dare certezze, ma con Matteo abbiamo dovuto gestire e dobbiamo ancora farlo in modo obbligatorio. E poi voi non parlate mai di questa cosa.... Noi non abbiamo quasi neanche un infortunio e il merito è di questa gestione".

Lei poco fa ha detto che quando fate gli allenamenti per la fase difensiva i giocatori capiscono, ma il primo gol preso a Bratislava, sempre identico all'azione in cui Reijnders venne espulso contro l'Udinese. Ma se si commette sempre lo stesso errore, non crede che manchi qualcuno che parli dentro il campo alla squadra? 

"Sembra la stessa situazione che ha detto lei, ma la situazione in realtà è diversa. Contro l'Udinese era un momento di gioco, contro lo Slovan eravamo con palla ferma, lo Slovan ha recuperato palla dopo un nostro calcio d'angolo. L'errore contro lo Slovan è stato un errore individuale".

I due gol a Bratislava sono stati fatti con tanto spazio avanti: non crede che bisogna essere più compatti a centrocampo per dare più campo agli attaccanti del Milan? 

"Contro lo Slovan siamo stati tutti più avanti però i due gol come ha detto lei sono arrivati con tanto spazio, però non deve essere una costante. Dobbiamo capire i momenti. Quando possiamo giochiamo con tanto spazio, quando non possiamo dobbiamo essere più organizzati nel giocare tutti d'avanti".

In settimana hanno fatto rumore le immagini di Guardiola con i graffi in testa e sul naso. È sottovalutato come l'allenatore sia sempre sotto stress? 

"Non possiamo scappare da questa pressione quando si allenano Milan e City. Stare qui è avere pressioni tutti i giorni, ogni momento, non solo con voi, con i tifosi o con i giocatori, ma sempre perché dobbiamo vincere sempre. Se non la vogliamo non possiamo stare qui a questo livello. Comunque sì è una pressione grandissima e si sente tutti i giorni. Calcio è per persone forti, o siamo forti o se non lo siamo non possiamo giocare a calcio a questo livello".

In difesa cambia per evitare infortuni, ma a centrocampo chi gioca sempre è Fofana, crede possa sostituirlo contro l'Empoli per non rischiare di non averlo contro l'Atalanta visto che è diffidato? 

"No si riposerà in Hotel (ride ndr). Non posso sostituire Fofana, però onestamente quello che mi preoccupa non è Fofana in questo momento".

Si parla di un Milan che ha bisogno di tempo per cambiare, ma ci sono anche Napoli, Juve, Lazio e Fiorentina che hanno cambiato allenatore, come si spiega il loro essere avanti a voi? 

"Alla fine saremo avanti ad alcune di queste squadre. Comunque prima cosa: abbiamo incominciato la stagione con 15 giocatori e tanti ragazzi di Milan Futuro e Primavera. Poi abbiamo cominciato 8 giorni prima del campionato a lavorare con i giocatori più influenti della squadra. Abbiamo fatto 4-5 allenamenti prima della prima gara contro il Torino. Poi non abbiamo avuto tanto tempo per lavorare come accade nella preparazione.

Queste squadre hanno avuto una pre-stagione con tutti i giocatori quasi sin da subito e sono 4-5 settimane di allenamenti. Questo è importante quando si cambia molto. Inoltre alcune squadre non giocano la Champions e una di queste è il Napoli che ha quindi tutte le settimane per lavorare. Poi abbiamo di fronte due squadre molto forti come Inter e Atalanta che sono compatti da tempo. Se invece si deve commentare solo i punti allora non c'è altro da dire che è tutto negativo".

Ha sentito le parole di Ibra su Bennacer e siete sicuri per la seconda parte della stagione? 

"Si siamo fiduciosi di recuperarlo per la prossima parte di stagione, sarà importante".

Contro l'Empoli è una partita complicatissima perché non si può pareggiare o perdere perché sennò lo scudetto diventa un'impresa titanica. Come vivete questi dentro o fuori? 

"Io sono esperto in questi momenti di pressione da quando sono qui al Milan. Si tratta della stessa pressione che ho avuto le scorse partite e anche i giocatori lo sanno che dobbiamo sempre vincere. È sempre la stessa pressione tutte le gare. Io sono il primo a mettere questa pressione in me. Poi devo dire non dormo tanto, ma dormo bene".

Ci può dire la squadra che scenderà in campo? 

"Tanto la saprete già, anche se non parlo io (ride ndr)".

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