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In attesa di scoprire chi sarà il centravanti che verrà, è giunto il momento della conferenza stampa di presentazione di uno dei fiori all'occhiello del mercato estivo rossonero: Ardon Jashari.
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Il centrocampista svizzero arriva al Milan dopo una trattativa lunga e tortuosa, fatta anche di punzecchiature mediatiche che, in alcuni momenti, avevano anche fatto pensare ad un suo epilogo negativo. Ciò nonostante, il club di Via Aldo Rossi ha dimostrato grande resilienza e perseveranza nel portare a termine l'operazione.
Dalle indiscrezioni, alle dichiarazioni provenienti dall'ambiente Bruges, passando per i social, il punto di arrivo è, poi, sempre uno soltanto: il campo. Ecco, proprio quel fattore che, a maggior ragione considerando la tipologia del trasferimento in questione, rischia di divenire un pesante giudice. Sia per la rilevanza mediatica che la trattativa, inevitabilmente, ha visto crescere settimana dopo settimana, sia per le crescenti aspettative attorno al giocatore stesso e al suo ambientamento nella nuova realtà.
Ecco, da questo punto di vista, l'adattamento di Ardon Jashari, al mondo Milan, è stato decisamente positivo. Non solo per la sua grande volontà di sposare la causa milanista, ma anche per quanto visto nell'esordio, in amichevole, con il Leeds United. Insomma, una serie di ingredienti tecnici e non, che uniti alla resilienza del giocatore stesso, fanno ben sperare a tutto il mondo Milan. Ora, l'attenzione sarà tutta sul campo e su ciò che darà lo svizzero al Milan. Ricordando, però, come l'obiettivo ora sia quello di trasformare quel sogno di quel piccolo bambino innamorato di San Siro, in una vera e propria favola a tinte rossonere.
Sull'arrivo al Milan.
Jashari: "Le mie sensazioni su questo club sono incredibili, è un sogno che si realizza non solo per me ma anche per la mia famiglia. Sono qui da pochissimi giorni, ma ho ricevuto un benvenuto davvero caloroso. Tutto sta andando rapidamente ma sta andando tutto bene ed è un onore."
Sulla volontà di venire al Milan e sulla trattativa.
Jashari: "Tutti sanno che è stato un periodo piuttosto lungo. Sin dai primi contatti con Tare, era chiaro per me che volevo compiere questo passo. Sapevo sarebbe stato difficile e che non mi avrebbero lasciato andare facilmente, ma insieme al Milan e a Tare, in questi giorni ho parlato molto con lui e mi ha fatto capire che avrebbe fatto di tutto per portarmi qui. Ho sempre voluto il Milan e tutti lo sapevano, ho dato la mia parola a Tare e Ibrahimovic e ho detto loro che avrei fatto tutto il possibile per vestire questa maglietta."
Su Allegri.
Jashari: "Pur essendo qua da poco, non posso che esprimere parole positive su di lui. Ha il giusto equilibrio fra la professionalità in campo, che fuori."
Sulle aspettative legate alla trattativa.
Jashari: "L'unico punto in comune fra me e Deketelaere è il club di provenienza. Non mi paragonerei mai a lui, sta avendo la sua carriera e io la mia. La pressione è normale quando arrivi qui e giochi per vincere trofei. Lavorerò sodo per rendere i tifosi rossoneri orgogliosi e tutti coloro che hanno avuto fiducia in me."
Sul tuo idolo.
Jashari: "Il mio giocatore preferito, parlando di Milan, è Andrea Pirlo. Lui ha iniziato da numero dieci, anche io, e quando è arrivato al Milan è stato arretrato a play. In questo vedo qualche analogia con me, poi non devo parlare io delle sue qualità. Per molte caratteristiche è stata una fonte di ispirazione, poi, io cercherò di mettere in campo il mio stile di gioco."
Sull'esordio e sull'obiettivo.
Jashari: "Prima di tutto ringrazio mister Allegri a Dublino. Per due mesi non scendevo in campo per partite ufficiali e non, ho cercato di fare la mia partita e imbastire le mie trame. Poi, quando vai in campo si tratta di performare e ci tenevo molto a dare una buona impressione. Ho tanti margini di miglioramento e sono sicuro di continuare a crescere e migliorare. Quello che voglio, è fare bene in ogni partita, ma l'obiettivo per chi gioca al Milan è vincerle e vincere trofei."
Cosa puoi imparare da Modric?
Jashari: "In questo club ci sono stati giocatori fantastici. Tutti conoscono i campioni che hanno vestito questa maglia e sono orgoglioso di vestirla. Quando affianco a te, poi, c'è un pallone d'oro non puoi che godertelo e cercare di crescere con lui nella mia carriera."
Su San Siro.
Jashari: "Quando ero piccolo sono venuto, contro il Barcellona, a San Siro. Sono cresciuto con il Milan e il Barcellona ed essere qui è incredibile. Ora, l'unica cosa che voglio è rendere i tifosi rossoneri contenti e riportare la società dove merita."
Su quando il tuo agente ti ha detto dell'interesse del Milan.
Jashari: "E' stata una stagione importante con il Brugge, ed era importante chiuderla serenamente. Quando si è chiusa, il mio agente mi ha detto che forse c'era la possibilità del Milan, poi, quando ero in vacanza, mi ha confermato che il Milan era interessato a me. Dopo aver parlato con il procuratore, ne ho parlato con Tare, ne sono stato veramente orgoglioso e l'ho vissuta come un regalo."
Sulla posizione che avrai in campo.
Jashari: "Sarà Allegri a decidere come giocare e dove posizionarmi. Penso che nel calcio moderno, ci sono così tante rotazioni che bisogna comunque adattarsi. Da parte mia non importa, ho giocato da numero dieci, ma anche da sei, sarà una decisione dell'allenatore."
Sulla tua mentalità.
Jashari: "Penso che Xhaka ha avuto una grande carriera, ma è ancora un fantastico giocatore, ho imparato tanto da lui. Siamo cresciuti con il fuoco dentro per fare sempre il meglio e quando siamo in campo vogliamo vincere. Da parte mia, così voglio dare il mio contributo, e più riusciremo a mettere questo fuoco in campo e più vinceremo partite."
Sul derby.
Jashari: "Grazie anche ad Ausilio per le sue parole. Io ho sempre venuto venire al Milan e non appena ne ho saputo l'interesse, è stato un sogno. Anche se ci fossero state altre squadre italiane, il mio obiettivo era venire al Milan. Per quanto riguarda il derby, so quanto sia importante per i tifosi, ma è importante fare una grande stagione. Ad ogni modo, daremo tutto per batterli."
Sul calcio italiano.
Jashari: "E' un livello diverso, più fisico rispetto a quello belga. Anche se, in Belgio, il calcio sta crescendo molto. Come ho detto prima, non è solo il sogno di giocare al Milan ma anche in Serie A. Ciò, è tutto quello che volevo nella mia carriera e non vedo l'ora di scoprire il livello della stagione."
Su chi ti ha colpito maggiormente al Milan.
Jashari: "La cosa che più mi ha colpito è l'armonia. Ogni giocatore, poi, ha le sue qualità. Ma vedere Modric in allenamento, e poi in partita, ti facilita molto il gioco."
Sull'impatto di Ibrahimovic nella trattativa.
Jashari: "E' stata una bellissima trattativa con il Milan. Fin dal primo giorno sono stato trattato benissimo, dal DS Tare, e poi da Ibrahimovic che mi ha fatto una presentazione di tutto il club. Il signor Tare mi ha dato la fiducia che ce l'avrebbe fatta. Quando hai persone così, ti danno un qualcosa dipiù per far si che si concretizzi la trattativa. Approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a concretizzare la trattativa. Con Tare siamo qui per inaugurare una nuova era storica."
Che versione di te vedremo?
"Penso che aiuterò la squadra in entrambe le fasi. Non concedere gol, è la prima cosa da fare in campo, perché li davanti abbiamo le qualità per fare gol. Voglio aiutare la squadra in entrambe le fasi."
Dopo quella da bambino a San Siro, che foto vorresti scattare alla fine di questa stagione?
Jashari: "La cosa più importante, è avere successo con il club e a livello personale restare in forma e dare il mio contributo alla squadra. Voglio vincere il più possibile e portare risultati."
Vorresti segnare maggiormente?
Jashari: "Tutti amano segnare e fare assist, ma prima voglio aiutare la squadra. Poi, se faccio gol sarà bello, ma non è la cosa più importante."
Che tipo di ambizione hai trovato al Milan, rispetto a quella in Nazionale?
Jashari: "Nel recente passato abbiamo dato prova di avere qualità e battere Nazionali più forti anche sulla carta. Per quanto riguarda le ambizioni del Milan, non devo essere certo io a parlare della storia di questo club e quanto sia importante. Le ambizioni sono davvero alte, dovremo vincere partite e, come ho detto tante volte, quando vinci le partite vinci anche i trofei e questa è l'ambizione di questo club."
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