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analisi di Fabio Tait per la pagina Facebook "Il Casciavait" -
Risultato: un tiro in porta, quello di Theo Hernandez al 94', ovvero un comodo colpo di testa per una parata scolastica di Di Gregorio.
E in precedenza, un tiro alto di Fofana, che non si può quasi considerare un'occasione. Nel mezzo, il nulla, da una parte e dall'altra, dove ha vinto la noia, la pochezza tecnica, con zero gioco e fantasia. Lo specchio del calcio italiano odierno. Ventiquattro ore or sono per "lanciare" Milan-Juventus misi il momento del rigore trasformato da Shevchenko a Manchester. Ecco, quanto visto a Manchester più di ventuno anni or sono e quanto visto poche ora fa a San Siro, dà l'esatta dimensione tra quel calcio italiano, quel Milan e quella Juventus e quelli attuali. Ed è davvero imbarazzante vedere questi spettacoli e queste differenze. Poi certamente, il pari fa più comodo alla Juventus, incerottata e ai minimi termini ma davanti in classifica, al Milan invece fa malissimo. E sa quasi di resa, almeno in campionato.
Da Manchester ad oggi sono rimasti il nome, la storia e la gloria
Ma se guardiamo nel mezzo, mancano parecchie cose, tra cui gli occhi di tigre, la fame e la mentalità, elementi fondamentali per vincere certe partite e passare momenti complicati, proprio come questo.
E se non verranno ritrovati, si possono invocare nuovi allenatori, dirigenti e giocatori, che tanto cambierà poco o nulla. Ed è questo a fare più male. Ahinoi.
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