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Una tesi ricorrente, decisamente disfattista, sostiene che le squadre davanti al Milan in classifica sono troppe. Pertanto, più passa il tempo, più diventa difficile recuperare punti per la qualificazione alla Champions League.
Il tema numerico ha pregnanza, ma non ha valore preponderante. C’è un altro tema che assume maggior peso in questo momento della stagione, ovverosia l’equilibrio della squadra.
Ad oggi i 18 punti in 11 partite, con una media dell’1,63, non sarebbero sufficienti per raggiungere l’obiettivo minimo stagionale. Questa media deve pertanto alzarsi.
Per qualificarsi alla prossima Champions League, la squadra rossonera dovrà tenere nelle prossime 27 partite di campionato una media punti superiore ai 2 a partita (fra 2,1 e 2,2).
Ciò perché, al momento, il Milan è 4-5 punti indietro rispetto ai punti che dovrebbe avere per essere in linea di galleggiamento con la zona Champions (22-23).
Ci sono tante squadre davanti al Milan in questo momento. Tuttavia, dopo 11 partite, una gara in meno pesa abbastanza per dare una dimensione concreta al momento rossonero.
L’unica certezza è che serve un cambio di marcia. In particolare in trasferta dove il Milan ha subito la stragrande maggioranza dei gol degli avversari (10 su 14 totali).
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