FONSECA 2.0?

Thiago Motta, una scelta che adesso non sta più in piedi: il fallimento alla Juve e Fonseca

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Continua il valzer di nomi e uno di questi che può diventare il prossimo nuovo allenatore del Milan è quello di Thiago Motta
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

È vero la notizia del giorno e il possibile arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan. È vero la notizia del giorno e l’accordo quasi ormai certo tra Vincenzo Italiano e il Bologna per un rinnovo di contratto e quindi per proseguire insieme. È vero, l’altra notizia può essere, anche se non data da moltissime fonti di informazioni, quella di un Thiago Motta no al 100% al Milan.

Visto, però, che sono settimane che si procede con varie analisi su ogni singolo possibile allenatore del Milan, allora è giusto chiudere il cerchio anche su Thiago Motta, capendo il perché ci sia dietro un no o un potenziale no da parte del club.

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In molti pensano al fallimento sportivo con la Juventus, ai tanti pareggi e alle recenti sconfitte prima del suo esonero. La bruttissima gara contro l’Atalanta all'Allianz Stadium. L’uscita dalla Coppa Italia contro l’Empoli ai rigori, ma il motivo non è questo. I fallimenti sportivi e le partite perse possono sempre accadere nella carriera di un allenatore e nella storia di un club.

Quello che però si deve notare in un allenatore è la gestione di un gruppo e stando esclusivamente ai retroscena e alle non notizie ufficiali: Thiago Motta alla Juve sembra non aver gestito al meglio il gruppo. Il tecnico italo-brasiliano viene raccontato come un allenatore introverso, una persona fredda, distaccata dal gruppo squadra, lontana anche negli allenamenti della squadra che erano diventati quasi degli automatismi. 

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Thiago Motta e l'esempio avuto in casa Milan: Fonseca

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E questo il Milan non può permettere che accada più. Attenzione, quel ''accada più''è importante sottolinearlo perché dal fallimento  alla Juve nella gestione del gruppo da parte di Thiago Motta, passiamo all’esempio che il Milan ha avuto in casa, ovvero Fonseca. L’esonero di Fonseca è arrivato, anche qui non tanto per i pochi risultati sportivi che si stavano realizzando, quanto per una quasi certezza che questi non sarebbero cambiati nel tempo. Il motivo?  Anche l'allenatore portoghese, come Thiago Motta, non è stato in grado di gestire il gruppo squadra del Diavolo. Da questi due esempi si può capire come al Milan, in questo momento, il gioco è messo da parte. Se c’è e bene, ma non è prioritario. Quello che realmente conta è cambiare l’atteggiamento, il comportamento, il carattere, la mentalità, la leadership di un gruppo e per farlo serve un allenatore con una certa tempra.