MAURIZIO IN ROSSONERO SEMBRA UNA FORZATURA

Sarri sulla panchina del Milan? Una suggestione fuori tempo massimo

Davide Capano
Davide Capano Redattore 
Il tempo del "Sarrismo" come proposta tattica d’élite sembra finito. E per il Milan, oggi, serve molto di più di un’ideologia calcistica: serve visione, pragmatismo e carisma internazionale.
00:56 min

Nel vortice delle panchine che si liberano e si assegnano, anche il nome di Maurizio Sarri è tornato a circolare nei radar del Milan. Suggestione, contatto reale o semplice esercizio nostalgico? Poco importa. L’idea di vedere l’ex tecnico di Lazio, Juventus, Chelsea e Napoli seduto sulla panchina del Diavolo è, oggi più che mai, una forzatura.

Sarri durante Milan-Lazio del 30 settembre 2023 (Foto di Marco Luzzani/Getty Images)

Sarri è stato uno dei simboli del bel gioco italiano, e su questo non ci piove. Ma il tempo del "Sarrismo" come proposta tattica d’élite sembra finito. E per il Milan, oggi, serve molto di più di un’ideologia calcistica: serve visione, pragmatismo e carisma internazionale.

Un calcio prevedibile e poco fluido

—  

Il Milan ha bisogno di adattabilità, verticalità e aggressività. Il gioco di Sarri, pur raffinato, è diventato un abito sartoriale che però calza stretto a quasi tutte le rose moderne. Troppi automatismi, poca flessibilità: non è un caso che il suo impatto negli ultimi anni sia stato in calando.

Sarri, gestione e comunicazione fuori dal tempo

—  

A Milano, la comunicazione è parte della leadership. Sarri, per indole, è schivo, polemico e spesso in rotta con l’ambiente societario. L’esperienza alla Juventus, vinta sì, ma senza sintonia interna, è un precedente che pesa. Il Milan, al contrario, ha bisogno di un tecnico che sappia anche fare da ponte tra dirigenza, squadra e tifoseria.

[an error occurred while processing this directive]

Maurizio e un rapporto complesso con l’Europa

—  

I rossoneri non possono più permettersi atteggiamenti tiepidi verso le coppe. La Champions è un obiettivo, non un impiccio. Ma Sarri, da sempre, ha vissuto le competizioni europee come una distrazione dal "vero calcio", quello della domenica. Un’impostazione inaccettabile per chi punta a tornare ai vertici continentali.

Il passato non fa il futuro

—  

Maurizio Sarri è stato un innovatore. Ma oggi il Milan ha bisogno di un costruttore, non di un restauratore. Il no della società non è stato un rifiuto ideologico, ma una scelta coerente con il percorso intrapreso. Perché il tempo delle nostalgie, a San Siro, è finito.