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Cambiare o continuare ad arrancare

Serie A all’inseguimento: rivoluzione diritti TV per sfidare la Premier League

Serie A
Il Parlamento vuole abolire la Legge Melandri, consentendo diritti TV esclusivi per rilanciare la Serie A e ridurre il gap Premier.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Oggi il confronto tra Premier League e Serie A, sul piano economico-finanziario, è impari. Per non dire impossibile. Superata questa premessa, purtroppo doverosa quanto inevitabile, si può passare ad analizzare la contromossa che il Parlamento Italiano ha messo sul tavolo per provare a ridurre un gap che appare sempre più difficile da colmare.

La Legge Melandri: il fardello della Serie A

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Dal 2008, come ricordato dal collega Felice Raimondo su X, è in vigore la Legge Melandri, che vieta di concedere i diritti TV sportivi a un unico broadcaster. Una norma nata con l’intento di massimizzare gli introiti, ma che in realtà ha portato allo “spacchettamento” dei diritti televisivi, con risultati tutt’altro che esaltanti.

L’esempio più recente è la vendita congiunta a DAZN e Sky dei pacchetti della Serie A, che a malapena ha mantenuto le entrate domestiche ferme a circa 900 milioni di euro annui. Una cifra che ristagna da circa 15 anni. Leggermente migliore il trend all’estero, dove si è arrivati a sfiorare i 240 milioni di euro, rispetto ai circa 100 milioni di una decade fa.

In Premier League, invece, lo scenario è diametralmente opposto: introiti domestici schizzati a circa 1,7 miliardi di sterline, cifra eguagliata quasi perfettamente dalle entrate internazionali. Risultato? Per il quinquennio 2024-2029, la Serie A incasserà complessivamente 1,14 miliardi di euro, mentre la Premier League ne porterà a casa circa 3,454 miliardi di sterline. Una disparità a dir poco scoraggiante, che ha spinto le big italiane a puntare con decisione su strategie alternative come il player trading.

Il tempo stringe: via la Legge Melandri per rincorrere la Premier

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Per provare a cambiare le regole del gioco, il Parlamento ha presentato un disegno di legge che delega il Governo a riformare il sistema di vendita dei diritti TV, superando di fatto la Legge Melandri. La novità più rilevante? La possibilità di cedere in esclusiva i diritti sportivi a un solo operatore, con licenze fino a tre anni, cancellando un divieto che dura da 17 anni. La speranza è che mediante l'esclusiva si possa superare di molto la cifra incassata attualmente da Lega Serie A.

Il disegno di legge prevede un anno di tempo per emanare i decreti attuativi, con l’obiettivo di far entrare in vigore la nuova normativa dal 1° luglio 2026. La fretta, però, è tanta: le linee guida sono state tracciate e ora spetta al Governo trasformarle in norme concrete. Il tempo stringe e la Serie A non può più permettersi di restare indietro.

O si cambia adesso o il divario con la Premier League diventerà una voragine impossibile da colmare.