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di Franco Ordine -
Spiega spesso Max Allegri, quando parla ai cronisti in sala stampa per far poi ascoltare la lezione ai suoi nello spogliatoio: “Se non puoi vincere, non devi perdere”. Ebbene, a Bergamo può capitare anche questo. Cioè se non può vincere il Milan che pure nella ripresa, uscito Leao, entrato Loftus Cheek, ha l’occasione per tornare davanti, allora non devi assolutamente perdere.
E riuscire in quel finale tambureggiante dell’Atalanta a limitare i danni riconfermando la solidità difensiva, tradita solo nell’occasione del sigillo di Lookman da Tomori non proprio attentissimo per chiudere al rivale la strada. Se non corri, se non ti dai da fare allora anche a uno come Leao può capitare quello che capita a Leao nella ripresa e cioè restare sotto la doccia senza far perdere al Milan la sua capacità di offendere a tal punto da diventare più pericoloso nella ripresa che durante la prima frazione con il portoghese più Gimenez isolati nel deserto atalantino.
Per questo motivo, tenuto conto dell’emergenza e della mezza promessa di Tare sul mercato di gennaio, il pareggio di Bergamo vale quasi come il successo sul Napoli o quello su Bologna e Fiorentina.
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