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Non è una citazione, ma un manifesto. “Sono sempre Luka lo stesso” – quasi come il titolo della canzone di Luca Carboni – diventa la chiave per leggere l’arrivo di Luka Modric al Milan. Nonostante il tempo, le vittorie, i trofei, la sua essenza è rimasta intatta: passione pura per il gioco, umiltà disarmante, eleganza naturale.
A Casa Milan, il nuovo numero 14 rossonero si è presentato senza frasi fatte. Ha parlato con sincerità, con la calma di chi non deve dimostrare più nulla, ma vuole ancora tutto:"Posso dare la mia passione, la mia umiltà, la mia etica del lavoro. Il fatto di essere semplicemente Luka Modric è ciò che porto con me. Sono un ragazzo speciale che ama giocare a pallone."
MILAN, ITALY - AUGUST 04: Luka Modric of AC Milan speaks with the media during press conference at Casa Milan on August 04, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Certe cose non succedono per caso."Sono cresciuto guardando il calcio italiano, il Milan era la mia squadra preferita in Italia. In Croazia si seguiva anche per Boban, il mio idolo."Parole che toccano il cuore dei tifosi e danno ancora più senso a un matrimonio sportivo che, pur arrivando tardi, sa di destino.
"Non ho parlato con Boban in questo periodo, ma in passato sì. Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan. Ho incontrato anche Ibrahimovic."Una rete di connessioni che lo ha spinto verso Milano, dove ora Modric vuole lasciare un’impronta concreta.
Come Zlatan prima di lui, Modric non viene a fare il testimonial. La sua visione è chiara, realista:"Un unico giocatore non può fare la differenza da solo. Bisogna creare una squadra in cui i singoli rendono al massimo."E ancora:"Credo che tutti sappiano dove mi sento più a mio agio in campo, in mezzo, dove posso organizzare e dettare i tempi. Ma gioco dove serve, la priorità è sempre la squadra."
Leader naturale, senza alzare la voce. È questo che lo rende “sempre Luka lo stesso”.
Modric non cerca comfort zone, ma stimoli. E il Milan glieli offre:"Con Ancelotti ho parlato della gente, di San Siro, della pressione. È un club molto esigente come il Real Madrid."Una pressione che non lo spaventa, ma lo affascina:"A qualsiasi età c’è tempo per emozionarsi."E se qualcuno pensa che basti una qualificazione Champions, lui risponde:"Il Milan deve lottare per i trofei. Champions? Obiettivo minimo. Io sono uno a cui piace vincere."
Modric non nasconde il sogno:"Spero che possa succedere qualcosa di simile a quello che è accaduto con Zlatan. Sarei felicissimo se succedesse."E il contesto sembra adatto:"Ci sono tantissimi campioni in rosa. Ho visto un buon feeling tra i calciatori. Anche questo è molto importante."
Lo spirito è quello giusto, il gruppo c’è, il mister Massimiliano Allegri saprà trovare la chiave tattica. Modric, intanto, si mette al servizio totale della causa milanista.
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"Non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre."Parole che suonano come un monito e una promessa. Luka Modric non è venuto a Milano per chiudere la carriera, ma per scrivere un ultimo, nobilissimo capitolo.
"Voglio prepararmi al meglio per essere al livello che questa società richiede."Quasi 40 anni, ma un entusiasmo che non ha età. Non serve reinventarsi se sei fedele a ciò che sei sempre stato.
Ed è qui che il titolo trova pieno significato: Lui è ancora Luka. Luka lo stesso. E per il Milan, è già leggenda.
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