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C'è un momento, nella vita di una testata, in cui smette di raccontare se stessa e inizia a essere raccontata dagli altri e per Milanistichannel, quel momento è arrivato.
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Il primo anno è stato quello della costruzione: identità, metodo, silenzio selettivo e credibilità conquistata passo dopo passo. Il secondo, quello che si apre ora, è diverso. Non parla più di nascita, ma di posizionamento. Non di esistenza, ma di incidenza.
A ridosso della fine dell'anno, Milanisti Channel entra nella sua seconda stagione con numeri che certificano il cambio di status: oltre 30.000 follower globali sui social, più di 100 milioni di visualizzazioni complessive, una community che cresce in modo trasversale e costante. Instagram guida con 12.400 follower, Tik Tok è ormai vicino alla soglia dei 10.000, mentre le altre piattaforme continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere il cuore del progetto: il sito e la produzione giornalistica.
Numeri importanti, sì. Ma non sufficienti, da soli, a raccontare cosa sta diventando Milanistichannel.
Il vero passaggio di fase arriva quando il progetto viene inserito, osservato e analizzato all'interno del sistema mediatico milanese, uno dei più complessi e competitivi d'Italia. È quanto accaduto nel racconto di Alanews dedicato al "derby della comunicazione", pubblicato in occasione della settimana del Derby della Madonnina. Un'analisi ampia, che ha messo sotto la lente l'intero ecosistema di testate, media e piattaforme che ogni giorno producono informazione su Milan e Inter.
In quel contesto, Milanistichannel non è citata come esperimento emergente, ma come nuova realtà capace di inserirsi in un panorama storicamente affollato, accanto a testate consolidate e brand editoriali riconosciuti. Un passaggio tutt'altro che scontato, soprattutto considerando che il progetto è nato da poco più di un anno.
Essere inclusi in quel racconto significa una cosa precisa: Milanistichannel non è più percepita come "fuori dal sistema", ma come parte attiva e integrante del dibattito mediatico rossonero, chiamata a confrontarsi, per scelte editoriali, linguaggio e visione, con chi quel sistema lo abita da anni.
Ed è qui che la seconda stagione prende davvero forma. Perché mentre i social accelerano, il sito continua a essere il baricentro del progetto. La crescita delle piattaforme non ha mai cannibalizzato la dimensione giornalistica, ma l'ha supportata e alimetanta. Articoli, approfondimenti e analisi: la parte editoriale resta viva, centrale e attenta. Non un accessorio, ma il motore stesso del programma editoriale. In un'epoca in cui molti progetti nascono per inseguire l'algoritmo, Milanisti Channel continua a considerare il contenuto come punto di partenza, non come conseguenza.
La seconda stagione non è quindi un rilancio, ma una responsabilità nuova.
Quella di chi sa di essere osservato.
Quella di chi entra in un ecosistema fragile, competitivo, dove la credibilità conta quanto, se non più, dei numeri.
Quella di chi deve dimostrare, nel tempo, che la crescita non è episodica, ma strutturale.
Il primo anno ha dimostrato che un'idea può diventare progetto.
Il secondo dovrà dimostrare che un progetto può diventare riferimento.
La stagione che si apre non promette rumore, ma continuità. Non scorciatoie, ma scelte. Non presenza forzata, ma peso specifico.
Milanisti Channel non riparte da zero.
Riparte da una posizione conquistata.
E, da qui in avanti, ogni passo conterà più di prima.
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