I CONTI SONO GIÀ FATTI

Milan e il caso di una stagione fallimentare: il tesoretto economico che può salvare la dirigenza e il futuro

Milan e il caso di una stagione fallimentare: il tesoretto
Il Bilancio della stagione il Milan dovrà ancora rendicontarlo. Solitamente è pubblico nel mese di dicembre e manca un anno a quello del 2025
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Non è un voler mettere le mani avanti, la parte sportiva del Milan, il campo, i risultati in questa considerazioni sono marginali. E introduciamo il tema ''stagione fallimentare'' prima di una finale di Supercoppa, perché se fosse fatto dopo, chissà, una sconfitta nel derby, apriti cielo... E se ci fosse una vittoria? Non avrebbe più valore penserete, invece no, cambierebbe forse il ''fallimentare'', ma non il concetto.

La stagione del Milan fino a ora non è completamente da buttare come in molti sostengono. Il cammino in Champions League è virtuoso. La sconfitta in casa contro il Liverpool è l'unica grande macchia, ma se ci fosse stato un pareggio o una vittoria, non si sarebbe potuto parlare di normalità, ma di successo paritario a quello di Madrid. La sconfitta contro il Leverkusen è stata sfortuna. Un po' colpa dell'arbitro, un po' colpa della mancata precisione in varie occasioni create da Reijnders e Morata. Dopo? Solo successi.

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In Coppa Italia è ancora presto per fare un bilancio, la gara contro il Sassuolo non può far testo, anche se 6 gol il Milan non gli segnava dalla gara contro il Torino post Pandemia. E di anni da allora ne sono passati. Tornando al trofeo italiano, invece, è ancora tutto in gioco e il Milan quest'anno non può sbagliarlo, visto l'andamento, questo sì, negativo, in Serie A. 

In fine, un trofeo più vicino, visto che si decide in una sola gara, ma comunque complicato da ottenere. Qui parliamo della Supercoppa.

Ora... questa è la sintesi della stagione rossonera fino a oggi 6 gennaio 2025, ore 20.00. Non mi permetto di andare oltre con i se e le ipotesi, perché non mi sembra il caso di sognare. I piedi devono restare ben saldi a terra.

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Il tema reale del fallimento

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Il fallimento di cui parlo, visto che la considerazione sulla parte sportiva è interrotta a metà stagione, sarebbe quindi economico. Si tratta di una previsione in caso di non qualificazione alla prossima Champions League.

Quando ci sono di mezzo i soldi, non si possono fare bilanci a metà, aspettare la fine di una stagione. Qui sì.. bisogna andare per vie ipotetiche, perché anche così le singole società procedono con i bilanci ogni anno.

Non sappiamo ancora cosa di preciso il Milan abbia inserito nel bilancio di previsione della Stagione 24/25, ma si può ipotizzare che l'obiettivo minimo fosse la qualificazione alla Champions League. Una qualificazione che non porterebbe solo introiti economici dalla Uefa, ma confermerebbe, in modo virtuoso, tutte le partnership già siglate dal Milan, a livello commerciale. I rossoneri potrebbero siglarne di nuove e poi ci sono gli incassi che aumentano dai diritti tv, la vendita di abbonamenti e biglietti allo stadio e la vendita di magliette.

In sostanza, la Champions, sappiamo ormai tutti, come sia vitale per un club, soprattutto se italiano, soprattutto se ancora senza stadio di proprietà. Il Milan nel caso non dovesse centrarle rischia, sì, di fare un'annata fallimentare. 

Quel che però sappiamo anche, è che nei bilanci di previsione il Milan gioca d'astuzia. Il club mette in conto già situazioni di rischio e soluzioni a esse correlate.

Nella stagione sportiva 2024/2025, alcune soluzioni sono già state inserite nel bilancio e qui torniamo a quei fatti sportivi marginali, di cui parlavo all'inizio. Nel calciomercato estivo, in molti non capivano il motivo da parte del Milan di concedere tempo, alle altre società nel pagare i cartelli dei giocatori ceduti. Uno su tutti Charles De Ketelaere.

Solitamente il giro d'affari della Champions, compreso l'indotto, ammonta a 100 milioni di euro. Per recuperare questa cifra, in qualche modo bisognerebbe agire. Ecco che vengono in campo le soluzioni.

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Le soluzioni economiche alla mancata qualificazione in Champions League

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I soldi dalla vendita di De Ketelaere (24 milioni bonus compresi), di Brescianini (7milioni), di Adli (10 milioni), di Pobega (12 milioni), di Kalulu (14 milioni), di Vasquez (1 milione)  il risparmio dall'ingaggio di Florenzi (6 milioni a lordo), Calabria (5 milioni a lordo) e Jovic (7 milioni a lordo), tutti e 3 a scadenza e (questo più complicato, ma sicuramente da fare) il risparmio dall'ingaggio di Origi (7 milioni a lordo)  e Ballo Toure (3 milioni a lordo).

Poi ci sono i casi: Maldini, Colombo e Romero, dove i rossoneri dovranno ancora capire cosa fare e come muoversi, ma l'obiettivo minimo e ricavare almeno una 10 di milioni complessivi.

Infine il caso Saelemaekers. Sul belga  nessuno sconto. Potrebbe partire solo per cifre vicine o superiori ai 20 milioni di euro, anche se Alexis, dopo il suo secondo anno lontano da Milanello, vorrebbe tornare per restarci.

E, spostandoci dal calciomercato al campo, non sono stati considerati tutti i possibili incassi economici di questi ultimi 6 mesi di stagione, tra Champions League, Coppa Italia e la gara di questa sera di Supercoppa. 

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L'incasso del Milan da cessioni e scadenze

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Il Milan non contando gli ultimi ''casi'', da tutte le cessioni elencate recupererebbe circa 96 milioni di euro, cifra che potrebbe lievitare ancora un po', ma che è già molto vicina al tesoretto Champions League.

Senza poi contare, sempre e solo dal punto di vista economico e non sportivo, che una qualificazione all'Europa League garantirebbe un incasso almeno di 30 milioni di euro.

Questi conti (approssimativi e senza considerare gli ammortamenti o il peso effettivo a bilancio dei partenti), possono essere un alibi per la stagione del Milan? Assolutamente no, anzi il contrario.

Il Milan è bravo a fare i conti e a tener un bilancio in ordine anche con un imprevisto grande come una mancata qualificazione in Champions, ma al tempo stesso, senza problemi economici in vista, le critiche rischiano di diventare più aspre per quel che potrà essere il mercato e il risultato finale in campo.

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