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Milan: nessun instant team, bensì un vero e proprio ritorno al passato

mbambara
mbambara Vice direttore 
Per il Milan c'è un ritorno al passato con la ristrutturazione dell'area tecnica. Nessuna nuova strategia per creare un instant team

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C’è una interessante analisi sulla Gazzetta dello Sport che ritengo meritevole di un opportuno approfondimento. All’interno del principale quotidiano sportivo italiano infatti, viene posta una riflessione molto significativa sul mercato del Milan e su un cambio di rotta rispetto alla scorsa stagione. “Il Milan ha cambiato piano industriale. Stop ai progetti di sviluppo tarati sul lungo periodo. Come diceva, con un paradosso, l’economista britannico John Keynes, sul lungo periodo non ci saremo più. Keynes usava un’espressione più cruda, ma il senso è lo stesso. Non abbiamo certezza del futuro a lontana scadenza, meglio concentrarsi sull’oggi. E il Milan si è convertito alla filosofia dell’instant team, della squadra istantanea che deve fare risultati immediati, una scelta imposta dall’ottavo posto della scorsa stagione”.

Ritorno al passato, non instant team

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Mi permetto, dal mio personalissimo punto di osservazione, di non essere d’accordo con questa disamina. Non è vero, infatti, che il Milan ha cambiato piano industriale propendendo più per una “squadra istantanea” che deve fare risultati subito. Mi spiego meglio: certamente l’ottavo posto della scorsa stagione ha inciso in maniera importante sui ragionamenti della proprietà e della dirigenza del club. Il Milan è una società sana finanziariamente, ma non può permettersi – come tutti d’altronde – di rimanere fuori per due anni consecutivi dalla Champions League e dai ricavi ad essa collegati. A mio avviso, tuttavia, va registrato un ritorno al passato, sia dal punto di vista della strutturazione dell’area tecnica, sia sul piano delle cosiddette linee guida del mercato.

Il tema è temperamentale, non meramente anagrafico

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Il gruppo di lavoro scelto nell’estate del 2023 ha infatti lasciato il posto ad una struttura della parte tecnica molto più simile al Milan 2019-2022. C’è, adesso, un dirigente operativo (Igli Tare) che si occupa in maniera specifica del mercato e della costruzione della rosa. Si tratta di un ritorno al passato. L’instant team appare un luogo comune, così come era un luogo comune, negli anni scorsi, il concetto del Milan che puntava solo sui giovani. I fatti lo dimostrano.

La società rossonera dal gennaio 2020 all’estate 2021, ossia in circa un anno e mezzo, ha fatto investimenti onerosi (soprattutto sul piano degli emolumenti). Li ha fatti per giocatori come Kjaer, Ibrahimovic, Mandzukic e Giroud, azzeccandone 3 su 4. Le linee guida sul mercato di quest'estate non hanno connotazione anagrafica, bensì principalmente temperamentale. In una squadra che, nella scorsa stagione, ha dimostrato di avere una forte carenza di leadership, servono innesti di personalità e carisma.

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