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La Tournée asiatica per il Milan di Allegri è stata molto positiva. Risultati a parte, ne esce un gruppo coeso e pronto al sacrificio, una squadra con idee tattiche chiare, tanti giocatori in evidenza. Ciò che ha sorpreso, è stata la celerità con la quale la squadra ha recepito i dettami dell'allenatore, sotto tutti i punti di vista.
L'impressione è che non aspettassero altro, ovvero una guida tecnica e morale capace di indicargli la via e fungere da riferimento per il gruppo stesso. La squadra anche nelle difficoltà infatti (con Arsenal e Liverpool) ha sempre reagito con coraggio, con un atteggiamento che inevitabilmente ha messo a suo agio i nuovi e i più giovani.
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Il vivaio del Milan, negli ultimi anni ha prodotto molti talenti, ma una strategia non sempre condivisibile. Assolutamente corretta e proficua, l'idea di giocare il campionato Primavera con ragazzi spesso sotto età rispetto agli avversari per velocizzarne la crescita e alimentarne il talento.
Strategia cominciata con Ignazio Abate e i ragazzi del 2006, i vari Sia, Magni, Scotti, Bakoune che pur sotto età, in due anni hanno raggiunto una finale ed una semifinale di Youth League e una finale scudetto. Strategia continuata in questi anni, che ha visto in Primavera brillare il talento di Camarda, Liberali, Comotto ed altri come Pandolfi, La Mantia e Lontani, sicuramente faranno parlare di sé il prossimo anno.
Lo diciamo spesso, il talento non basta. E' vero, nel calcio ci sono tante variabili che incidono sulla carriera di un giocatore. Prima regola, individuato il talento, va alimentato, con il percorso adatto. Ma come? Dipende dal talento che hai di fronte. Alcuni talenti devono crescere caratterialmente, altri tecnicamente, fisicamente o tatticamente. Insomma, bisogna avere una strategia chiara sul percorso migliore che alimenti il talento del ragazzo.
Milan Futuro nasce anche per questo motivo. Non è allenante giocare partite tra ragazzi di 20 anni come ancora capita nel campionato Primavera. Vincerai il campionato, ma non alimenterai il talento del ragazzo. Le difficoltà del campionato scorso di Milan Futuro, non sono un caso, sicuramente agevolate da una gestione societaria rivedibile, ma il calcio dei grandi è un altro film. I ragazzi di Milan Futuro avevano talento, ma andavano messi nelle condizioni migliori possibili per emergere.
Come detto, prima regola, individuarne il talento. Milos Kerkez, è un classe 2003, attualmente al Liverpool, arrivato dal Bournemouth per 46,9 milioni di euro.
Nel 2021 il Milan lo acquista per 200 mila euro, individuandone il talento e pensando di farne il vice Theo. Nella Primavera spicca per corsa e propensione offensiva, quella categoria gli sta stretta e non lo nasconde. Il Milan lo cede nel gennaio del 2022 per 2,7 milioni all'AZ Alkmaar che a luglio 2023 lo cede al Bournemouth per 20,47 milioni di euro. Il resto è storia.
Uno dei talenti più in evidenza della squadra Primavera di Abate citata prima, fu senza dubbio Jan-Carlo Simic, classe 2005.
Difensore centrale non altissimo, tuttavia forte fisicamente, tanta personalità, tempismo e temperamento da adulto navigato. Arriva al Milan nel 2022 dallo Stoccarda per 1 milione. Fa due stagioni eccellenti in Primavera, esordio in serie A con goal contro il Monza. Vuole giocare con i grandi.
Il Milan lo cede per 3 milioni nel 2024 all'Anderlecht, dove gioca regolarmente nella Jupiler Pro League ed attira su di sé molti club importanti.
Sia chiaro, tutti i club fanno valutazioni sbagliate. In questi due casi, il talento è sembrato evidente da subito, la plusvalenza di poco conto e la strategia poco comprensibile.
Più di recente, il vivaio Milan ha fatto emergere talenti puri tra cui Camarda, Liberali e Comotto. In generale, dei ragazzi del 2008 del Milan, gli addetti ai lavori sono anni che ne parlano e ne sottolineano le qualità.
Nello specifico, Francesco Camarda è considerato da tutti il predestinato per eccellenza. Ma che talento è Camarda? Camarda è un talento precoce, da sempre. E' un attaccante abituato ad affrontare avversari più grandi di lui, anche in Nazionale e fa la differenza, in termini di goal e prestazioni. Ha una personalità notevole, è dotato tecnicamente, si sta strutturando fisicamente e soprattutto ha l'istinto del goal e la fame di arrivare in alto.
Quest'anno, a 17 anni la Società lo ha mandato in prestito al Lecce in Serie A. Eppure la sua gestione lo scorso anno, non mi ha convinto. Mi sono chiesto perchè l'anno scorso non abbia fatto i primi sei mesi in Serie C con Milan Futuro per abituarsi al calcio dei grandi e altri sei mesi magari in Serie B per alimentare il suo talento. Ma soprattutto, perchè all'inizio dell'anno scorso, ha passato tante, troppe partite a guardare Leao e compagni giocare, seduto in panchina? Non dimentichiamoci infatti, che a causa delle presenze limitate con Milan Futuro (18) non ha potuto aiutare compagni nella lotta salvezza.
Mattia Liberali, classe 2007, ha il calcio nei piedi e nella testa. Il suo talento sta nella tecnica e nella visione di gioco. E' un mancino che accarezza la palla e in Primavera da sotto età ha dimostrato spesso di essere fuori categoria, tranne l'anno scorso, ma c'è un motivo.
Liberali, è un talento che deve crescere dal punto fisico. Non è molto strutturato fisicamente, quindi in questo momento ha bisogno di confrontarsi con i grandi per prendere le contromisure aspettando il normale sviluppo. L'anno scorso il percorso proposto dal Milan, a mio avviso lo ha destabilizzato.
Durante la preparazione, è stato protagonista nel precampionato con Fonseca con tanto di elogi e paragoni illustri (Foden), per poi passare in Milan Futuro ed infine “retrocesso” in Primavera fino a fine stagione. Sì, Liberali, non l'ha presa bene. Non lo dico io, il campo parla chiaramente.
Poi c'è lui, Christian Comotto, sulla bocca di tutti da anni, classe 2008, centrocampista dalla corsa elegante e caratteristiche pregievoli, tanta qualità ma anche tanta quantità. I tifosi, con le dovute proporzioni, sperano di avere in casa l'erede naturale di Tonali.
L'anno scorso in Primavera con mister Guidi, è stato assoluto protagonista. Quest'anno ha cominciato la preparazione con mister Allegri e nella partita contro il Perth Glory, vinta 9-0 ha mostrato anche tanta personalità, trasformando con un cucchiaio il rigore che si era guadagnato.
Il talento, anche in questo caso è evidente e cristallino, qual è la strategia della società per valorizzarlo? Personalmente, vista la retrocessione di Milan Futuro in D, lo manderei in prestito in una squadra di Serie B.
Sarà fondamentale individuarne le caratteristiche e stabilire il percorso migliore per lui, ma soprattutto crederci, senza esitazioni o ripensamenti. Troppi talenti non emergono anche per strategie poco lungimiranti, il destino è una variante che incide, così come le scelte dell'area tecnica e della Società.
Nessuna Società ha la sfera di cristallo, ma ha il dovere di preservare i propri talenti, per farne possibilmente patrimonio tecnico da valorizzare e trarne profitto a livello tecnico o economico. Di sicuro, un talento diviene patrimonio tecnico ed eventualmente economico se fa gli step giusti, se viene accompagnato nel suo percorso rispettandone le caratteristiche e le esigenze da tutti i punti di vista. Anche in questo, Allegri che ha da sempre dimostrato di essere lungimirante con i giovani, può essere di grande aiuto per il Milan.
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