Silenzioso ma devastante: Bartesaghi cresce e convince, il Milan si gode un gioiello
MILAN, ITALY - OCTOBER 19: Davide Bartesaghi of AC Milan reacts during the Serie A match between AC Milan and ACF Fiorentina at Giuseppe Meazza Stadium on October 19, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)
Contro la Fiorentina, Davide Bartesaghi ha dato un'altra risposta concreta sul campo. Cresciuto nel vivaio rossonero, è un giocatore ordinato, attento e con un mancino sempre più preciso. Ancora poco celebrato, ma con margini enormi…
“Eh ma figurati se con Bartesaghi sulla sinistra battiamo la Fiorentina affamata di Pioli con Dodo on fire”, mi scriveva un amico poche ore prima del fischio d’inizio. E invece, il Milan ha vinto 2-1, e tra le note più positive della serata di domenica c’è proprio Davide Bartesaghi.
Silenzioso, ma sempre più presente. Non è appariscente, non fa notizia con giocate spettacolari, ma garantisce ordine, equilibrio, disciplina tattica. In un momento storico in cui si esaltano (giustamente) le individualità, Barte lavora nell’ombra, mettendo mattoni solidi nella propria crescita professionale.
Terzino vero, non solo una “toppa”: ha identità tecnica
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In un sistema spesso incline a moduli fluidi, Bartesaghi mostra di essere forse più terzino che quinto, per indole e caratteristiche. Gioca basso, legge le situazioni, difende con attenzione e, quando serve, si propone in avanti con intelligenza.
Il suo mancino è preciso, non potentissimo ma estremamente affidabile, soprattutto nei cross dal fondo. A volte si nota poco, ma è un dettaglio che, nel calcio di oggi, fa la differenza. Allegri, che crede tantissimo in lui come tutta la società, lo ha capito e lo sta gestendo con la giusta gradualità.
Tecnica, fisico e con ampi margini: perché Bartesaghi va celebrato
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Spesso si è troppo severi con i giovani. Su Bartesaghi si leggono critiche e dubbi prematuri, ma bisogna ricordare che parliamo di un quasi 2006, ancora 19enne fino al 29 dicembre, giorno di San Davide tra l’altro...
Eppure, in lui si vedono già caratteristiche “serie”: struttura fisica importante, buona resistenza, e - soprattutto - un piede sinistro educatissimo, utile sia nei cross che nelle uscite dal basso.
Chi lo osserva con occhio più tecnico intravede anche una possibile evoluzione futura da "braccetto" sinistro in una difesa a tre: ha il passo, la fisicità e l’atteggiamento per adattarsi. E in un calcio che premia la duttilità, può essere un valore aggiunto.
Il paragone social con Theo Hernandez, azzardato per certi versi, fa comunque sorridere: Bartesaghi sembra una versione magra, più ordinata e meno “funambolica” del francese, ma con una sua logica, più pulita e funzionale. Forse meno spettacolo, ma più equilibrio.
Non è solo un giovane “di prospettiva”: è già un giocatore utile oggi. E il Milan lo sa. Massimiliano Allegri, che lo ha gestito con attenzione e pazienza, sta costruendo in lui una pedina su cui poter contare a lungo.
Milan, Bartesaghi: una scommessa intelligente, vinta già a metà
La vittoria con la Fiorentina ne è la prova: mentre molti aspettavano di vederlo in difficoltà, lui ha risposto con la calma di chi sa stare in campo. E chi sa stare in campo, in una squadra come il Milan, ha già fatto metà del percorso.
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