Si parla di Maldini, di milanismo, di mancanza di empatia con i tifosi ed è tutto giusto perché ognuno esprime quel che crede possa essere stato il vero problema di questa stagione fallimentare. Un annata negativa non solo dal punto di vista sportivo, ma adesso, stando ai conti di Calcio e Finanza anche finanziario visto che il Milan chiuderà l'esercizio in rosso di circa 25-30 milioni di euro e quindi per la prima volta sarà costretto a vendere (non vuol dire cedere Reijnders) per ripianare il bilancio.
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Milan e il problema dal 22 maggio 2022 a oggi
Detto ciò, il problema di cui non si è mai parlato e che all'inizio può sembrare banale, ma che pensandoci più e più volte diventa sempre più maggioritario è uno: gli addi/casini di fine anno.

Milan, cosa cambia dal 19º scudetto in poi?
—Al Milan dopo il 22 maggio del 2022 è mancata sempre e costantemente la tranquillità post scudetto. Ogni fine stagione, quella compresa, è stata una vera e propria turbolenza tra cambiamenti, saluti e addi tra le lacrime di tifosi e degli stessi calciatori.
Partiamo in ordine. Vinto il 19º scudetto il Milan ha vissuto la prima estate di tensioni, Tutto inizia con il saluto a Frank Kessiè protagonista del ritorno in Champions e della vittoria in campionato. In quell'estate avviene il cambio di proprietà: il passaggio di consegne da Elliott a Red Bird. E il Milan della famiglia Singer diventa il Milan di Gerry Cardinale. Non finisce qui l'estate, anzi inizia così e continua con un vero e proprio travaglio per confermare Maldini e Massara come DS e DT del club. Il tutto finisce con la prima vera ed estenuante trattativa per portare De Ketelaere a vestire dall'azzurro e nero di Brugge al rosso e nero di Milano.

Il problema del 2022-23: l'addio di Maldini, Tonali e Ibrahimovic
—La successiva estate invece è un'estate di grandi dolori. Ibrahimovic saluta il calcio giocato di fronte a un Sandro Tonali in lacrime e a un Paolo Maldini emozionato. Successivamente, solo qualche giorno dopo, lo stesso Paolo Maldini, insieme a Frederic Massaro, viene allontanato dal club. Infine passano altre settimane e viene ceduto anche Tonali.

Milan e l'ennesima estate di caos: il post 2023-2024
—Passiamo poi al fine stagione 2023-2024. Il Milan saluto altre tre colonne portanti del club. Lasciano Giroud, Kjaer e va via Stefano Pioli. La turbolenza questa volta non continua nè in cambiamenti in società, nè nelle cessioni dei big. Zlatan Ibrahimovic può aver commesso vari errori nel corso dell'annata, visto il 9º posto del Milan, ma con una mossa ha fatto percepire come al Milan mancasse una figura come la sua in dirigenza.
Nella conferenza di presentazione della stagione e di annuncio di Fonseca, il Senior Advisor di Red Bird aveva dichiarato che i big rossoneri non sarebbero stati ceduti e dalle parole si è passati ai fatti.
Vedendo la logica questa stagione sarebbe dovuta essere la migliore e non la peggiore, ma in realtà non si sono contanti due fattori fondamentali. La turbolenza estiva il Milan l'ha avuta con i propri tifosi e l'ha continuata con la scelta di Paulo Fonseca come allenatore. Due elementi che non possono non creare disagi, rogne o problemi. Se si vuole vivere una stagione senza commettere errori e vincendo uno scudetto serve l'allenatore giusto e la piazza che ti supporti, sennò campa cavallo che...

Igli Tare, Conceica, Reijnders e poi Theo, Maignan e Pulisic...
—Quest'estate sembra non essere da meno dal punto di vista di addi, rivoluzioni, e mancanza di serenità. Inizia tutto con l'arrivo di Igli Tare come Direttore Sportivo, molto probabilmente continuerà con l'addio di Sergio Conceicao dopo Milan-Monza e rischia di procedere con una cessione illustre come quella di Tijjani Reijnders.
Poi ci sono tanti altri giocatori e colonne portanti del Milan che potrebbero andar via come Tomori, Maignan e Theo Hernandez.
Con questo cosa voglio dire? Non si tratta di una critica nella scelta di vendere un giocatore o un altro, come non vuole essere una critica nella scelta del DS o di un nuovo allenatore. Il problema, perché se il Milan è 9º un problema c'è, è che sono 4 anni che ogni estate è travagliata e piena di via vai e questo in un grande club non è mai buon segno. Al Milan serve calma perché le due estati prima, quelle post-covid e post qualificazione Champions League ha regnato, mediaticamente, la pace.
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