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SERVE ONESTÀ INTELLETTUALE, PRIMA ANCORA CHE GIOCO

Milan, serve lucidità: sconfitta grave, ma c’è chi ha fatto di peggio

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La prima giornata di campionato ha già acceso i riflettori (e le polemiche): il Milan cade in casa contro la neopromossa Cremonese, aprendo interrogativi sul progetto tecnico di Allegri. Ma attenzione ai paragoni...
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Una sconfitta che fa rumore, ma non è la fine del mondo

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Il Milan esordisce in campionato con una sconfitta interna contro la Cremonese, una partita che - va detto - lascia poco spazio agli alibi. Prestazione opaca, confusione tattica, e una squadra che ha dato l'impressione di non aver ancora metabolizzato le idee di Allegri.

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Ed è giusto sottolinearlo. Nessuno chiede di minimizzare la figuraccia di San Siro. Nessuno vuole coprire le falle di un progetto che, almeno alla prima, mostra più interrogativi che risposte. Ma tra il sacrosanto diritto di critica e la distorsione della realtà, c’è un oceano.

I paragoni forzati: cronaca di un cortocircuito mentale

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Nelle ore successive alla partita di sabato, si è scatenata una gara sui social - tragicomica - a chi urlava più forte che questa sconfitta fosse "la peggior pagina recente del Milan". Davvero? Perdere 1-0 alla prima di campionato contro una neopromossa sarebbe peggio di un cinque a zero in finale di Champions?

C’è chi prova a convincere sé stesso che uscire agli ottavi di Coppa Italia o a inizio stagione valga quanto (o più di) essere annientati in una finale europea sotto gli occhi del mondo intero. Una narrazione così goffa da meritare, più che una risposta, un sorriso tirato.

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Criticare sì, ma senza revisionismi

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Il Milan ha sbagliato contro la Cremonese. Allegri ha sbagliato. La squadra è apparsa fragile mentalmente, con interpreti spaesati e un gioco ancora tutto da costruire. È legittimo, anzi doveroso, chiedere risposte alla società e all'allenatore. Ma c’è una linea sottile tra l’esercizio della critica e la deriva revisionista.

Chi oggi usa questa sconfitta per riscrivere la storia recente del calcio europeo - in chiave comica - rischia di passare da semplice tifoso deluso a inconsapevole cabarettista. Il 31 maggio 2025 resta scolpito nella memoria del calcio mondiale, e no, nessuna sconfitta di agosto potrà mai avvicinarsi a quel disastro sportivo in terra tedesca.

Meno teatro, più campo

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Il solo Modric non basta. Se il Milan vuole davvero uscire da questo avvio traballante, deve guardarsi dentro, senza distrazioni esterne né comode illusioni. Ma il tifoso rossonero ha anche il dovere morale di non farsi trascinare nel vortice dei paragoni vuoti, delle provocazioni costruite a tavolino.

Una sconfitta in casa contro la Cremonese (non capitava da quasi 100 anni esatti) brucia. Ma i conti veri si fanno a maggio, non ad agosto. Chi invece è ancora traumatizzato da quello che è successo in quel maggio... dovrebbe semplicemente prendersi il suo tempo. E magari, nel frattempo, evitare la tentazione di fare la morale a chi ha perso solo una partita. Perché c’è chi ha perso molto, molto di più.