La domanda più gettona da lunedì ore 22.30 è questa: "Come ha fatto Conceicao a ribaltare il Milan in soli 7 giorni? Il tema post vittoria della Supercoppa da parte dei rossoneri si è soffermato tanto sull'approccio mentale e caratteriale del tecnico portoghese. Adesso però, entriamo in campo, perché quel che è ancor più sorprendente è come Conceicao in una settimana sia riuscito a trasformare la squadra, non solo entrando in empatia con i giocatori, ma anche cambiando varie impostazioni tattiche care al Milan di Fonseca.
IL NUOVO MODO DI GIOCARE
Il primo Milan di Conceicao, non solo carattere: l’analisi tattica della Supercoppa
La fase di Possesso e di non possesso
—In fase di possesso contro i bianconeri il Milan ha difeso con una marcatura solo uomo, uomo, mentre quando la Juve ha superato le varie pressioni del Milan, i rossoneri si sono posizionati con un 4-4-2 o addirittura un 4-5-1 difendendo solo a zona. Contro l’Inter, Conceicao cambia strategia e fa posizionare il Milan con un 5-3-2, basso in copertura per bloccare le solite offensive di Dimarco e Bastoni.
E con un focus sulle zoni laterali, possiamo vedere come il Milan abbia scelto di tenere Jimenez Musah ed Emerson Royal stretti, per marcare a uomo proprio i due italiani dell’Inter e restare attenti sugli inserimenti di Mikitharyan sempre pericoloso contro i rossoneri.
La fase di Pressing
—La fase di pressing del Milan è la stessa di quella del Porto di Conceicao. I giocatori sono orientati solo sul pallone, questo richiede un maggior dispendio di energia e di concentrazione perché l’intera squadra si deve muovere in sincronia in base alle zone in cui circola la palla. Infatti come vedete dalle immagini una soluzione per sopperire ai difetti di questo pressing è quello di essere molto stretti e compatti verso il centro del campo così che ci sia già una grande densità per le vie centrali, mentre diventa più facile spostarsi verso le fasce laterali con esterni, terzini e mezze ali.
La costruzione del gioco un Milan con 5 attaccanti
—La costruzione del gioco inizia con un 3+2. Maignan insieme ai due difensori centrali e ai mediani bassi per creare la superiorità numerica, ma non solo. La scelta porta libertà ai terzini di spingere e restare più alti.
Adesso un breve focus sul gol di Theo Hernandez, perché il merito non è solo del terzino o di Leao, ma di Alvaro Morata. Guardate qui. Ci troviamo poco prima del fallo su Leao, fischiato da Sozza. Il Milan fa una trappola di pressing all’Inter. Dimarco serve Asllani, apparentemente libero, ma Morata era già orientato ad aggredirlo e recuperare palla. Serve poi Leao e arriva il fallo.
Il gioco laterale, Il punto forza del Milan
—Il lavoro sulle corsie laterali è essenziale per Conceicao. Pulisic, Jimenez e Leao sono stati più dentro il campo così da attirare i terzini avversari e lasciare lo spazio e la profondità a Theo ed Emerson. Da questo modo di giocare arriva l’assist di Theo per Pulisic e il gol di Abraham, questo perché Inzaghi nel secondo tempo ha provato a rompere lo schema di Conceicao, ma difendendo largo sui terzini, ecco che si è creato lo spazio più al centro per l’inserimento di Leao. Il resto? Solo qualità di Pulisic e Rafa.
Il primo confronto del Milan di Conceicao con il Milan di Fonseca
—Infine come conferma che qualche novità tattica, oltre che di testa è avvenuta nel Milan della Supercoppa, ecco questo grafico di confronto tra Conceicao e Fonseca. Potete vedere che la differenza sostanziale si ritrova in come il Milan giochi e crei le occasioni da gol. Più lanci lunghi con Conceicao, più palla a terra con Fonseca.
Credit Mappe tattiche: Rohit Rajeev
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