L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Rafa stia lontano dalla rissa da strada con Cassano

In questo momento quella di Antonio Cassano su Rafa Leao non è una analisi tecnica, anche se i termini usati sono quelli. Somiglia molto di più ad una guerra di pancia. Cassano sembra stia puntando contro Leao lo stesso dito messo sotto il naso dell'arbitro Rosetti il 31 maggio 2003 nel secondo tempo della finale di coppa Italia fra Milan e Roma. L'arbitro piemontese aveva osato prendere le sue decisioni in campo, il nazionale portoghese ha osato reagire con le emoticon di moda oggi. A Cassano a questo punto è scattata una buona dose di carogna, cosa che per sua natura va oltre la discussione sportiva.

Il confronto Leao-Cdk

La cosa più importante fatta dall'Atalanta in questi anni, la meravigliosa vittoria dell'Europa League, è figlia del meccanismo super costruito da Gasperini e dalle giocate di Lookman. Charles ha fatto il suo, è stato un elemento costruttivo, positivo e anche di qualità in alcuni casi, ma non il leader dell'impresa. Le cose più  importanti del Milan di questi anni  invece le ha fatte tutte Leao in prima fila, sulla trincea tecnica della squadra. Rafa decisivo e trascinante nelle 7 partite Scudetto, Rafa imprendibile sia nel quarto di finale Champions del 2023 al Maradona di Napoli sia nel secondo tempo di Riyadh. Fatti, non smottamenti umotali.

Il giocatore decisivo

Cassano oggi nella sua rissa personale con Leao sta compattando tutti i tifosi rossoneri attorno al loro campione. Che è sceso in campo con la maschera cattiva a Riyadh ed è stato presente e protagonista in tutte le situazioni in cui si poteva far male. Non c'è contenuto in questa diatriba. C'è forse permalosità, probabilmente risentimento personale. E allora con la stessa cazzimma esibita con Bisseck e Barella, Rafa deve tirare dritto. Lui ha vinto uno Scudetto al Milan da protagonista, Cassano con tutto il rispetto no. Non bisogna mischiarsi, non bisogna rispondere e bisogna rimanere concentrati solo sul campionato.