CALABRIA E IL MISTER SI PRENDONO LA SCENA

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Le scuse di Calabria, la sintesi del Mister, ma…

Calabria Mister
Ci risiamo, abbiamo vinto d'anima e litigato d'impeto. Ma la nostra stagione la possiamo reindirizzare solo giocando a pallone con continuità, ritmo e intensità
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msuma Editor 

Ricordavo un litigio forte Boban-Maldini nel febbraio 2001, subito ricomposto dai protagonisti insieme davanti alle telecamere dopo quell'Atalanta-Milan 1-1 a Bergamo. Ricordavo nel gennaio 2002 una sfuriata di Billy Costacurta a Sheva al termine di un Milan-Brescia 0-0 del gennaio 2002, con coda serale e un collegamento telefonico di riconciliazione in tv. Ricordo un "fenomeno del c..." di Antonio Conte a Lautaro Martinez a San Siro durante una partita dell'Inter, episodio mediato  e gestito da Gabriele Oriali. Ricordo una lite fra Lukaku e Barella in un Sampdoria-Inter di inizio 2023.

Molti di questo episodi erano fra giocatori, fra colleghi. Quello fra Conte e Lautaro aveva ricevuto la mediazione giusta ed equilibrata di Oriali. Quello di oggi a San Siro, nella pancia della nostra squadra, è stato face to face fra allenatore e giocatore. Non una situazione di pari grado, non poteva essere ricomposta dai protagonisti fianco a fianco. La scena è stata troppo. La scena è stata anche meno. E ha richiesto una gestione immediata da parte del Club che ha atteso rispettosamente il confronto fra staff e squadra in spogliatoio. Al termine del quale Davide Calabria ha chiesto scusa. E dopo il quale ha parlato il Mister. Posizione comune e incidente rientrato. Almeno per noi...

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E' dal battibecco Leao-tifoso a Parma fino al cooling break di Roma e passando anche per il "tutti zitti" di Theo in Milan-Venezia che passiamo il tempo a perderci in discussioni sterili. A parlare dei nostri episodi piuttosto che dei nostri risultati. Esattamente come oggi, dove il 3-2 doveva essere una catapulta di svolta ed è invece finito nella fossa delle discussioni nazional-popolari. E' dall'inizio della stagione che parliamo di disciplina, mentalità, anima, atteggiamento, montagne russe, fame. Continuiamo a parlare di menti e carattere e poco di calcio. Anche e soprattutto oggi. Prendiamoci l'anima con cui Pavlovic ci ha tenuti in vita, e solo quella, poi passiamo al calcio, e solo al calcio.

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