DA TRIESTE A OLD TRAFFORD

Il figlio Carlo, il Leone XIII: una famiglia, una città, Fabio Cudicini

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E' sempre stato nel Milan il Ragno Nero. Anche quando da manager ha affiancato Silvio Berlusconi negli arredamenti degli appartamenti di Milano 2 e con la Gemeaz i pasti della mensa aziendale di Milanello

Erano gli anni in cui i portieri del Milan erano tre: lui Fabio, el longo, il gigante buono, Villiam Vecchi e Pierangelo Belli.  Cudicini al Milan arriva nell’estate 1967 da Brescia, preso da Nereo Rocco proprio come secondo di Pierangelo Belli. Ben presto titolare, vincerà tutto.

Suo figlio Carlo, cresciuto nel Milan

Carlo Cudicini ha esordito nel Milan nel marzo 1993, Porto-Milan 0-1, gol di Papin, Champions League. E Carlo è stato vicino a papà fino all'ultimo respiro. 15 maggio 1969: Manchester United-Milan, semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni. Dopo il 2-0 per i rossoneri all’andata, la squadra inglese guidata da mister Busby le provò tutte.  Ma Cudicini quel giorno parò l'impossibile scatenando i teppisti inglesi che dagli spalti gli lanciarono di tutto, persino un blocco di ghisa che  lo colpì in testa il portiere.

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Famiglia triestina e famiglia rossonera, i Cudicini. Una famiglia da orgoglio “casciavit”. In quella bolgia di Old Trafford, Cudicini scrisse un pezzo indelebile di storia rossonera. La prova superlativa, oltre alla  calzamaglia nera usata per difendersi dal freddo, gli valse il soprannome di “Ragno Nero”, denominazione condivisa con il più grande dei numeri uno: il russo Lev Jascin. Addio Ragno Nero riposa in pace. Continuerai a volare nei cuori di tutti i tifosi rossoneri, dopo aver salutato tutti a Milano, al Leone XIII.

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